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La Gazzetta dello Sport

Stadio, spazio e infrastrutture pronte: i Friedkin puntano su Pietralata

Stadio, spazio e infrastrutture pronte: i Friedkin puntano su Pietralata

L’area ex Sdo, ben inserita in città, è già servita da metro e ferrovia. Il Campidoglio verso la revoca a Tor di Valle

Redazione

In principio doveva esserci Sdo (il Sistema Direzionale Orientale), adesso potrebbe nascervi il nuovo stadio della Roma. Parliamo dell’area di Pietralata,  scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, una zona di circa 120 ettari, una cui parte, a cominciare dagli Anni Sessanta, aveva ricevuto l’investitura per ospitare una ricollocazione di una serie di infrastrutture direzionali della Capitale. Dopo tanti milioni perduti, adesso è il club giallorosso che pensa di riqualificare quell’area, designandola per edificare il nuovo impianto, sperando che il Campidoglio – fra oggi (difficile) e domani (possibile, ma non probabile) – chiuda la partita legata alla revoca dell’interesse pubblico per il progetto di Tor di Valle. I requisiti per interessare la famiglia Friedkin, d’altronde, ci sono tutti. Nel quadrilatero compreso fra via dei Monti Tiburtini, via dei Monti di Pietralata, via dei Durantini e via Amoretti, fino a Largo Sacerdote, c’è spazio per un impianto moderno e inserito nel tessuto urbano. Un altro punto a favore, secondo la Roma è anche quello legato alle infrastrutture. La zona, infatti, è collegata con la metro B, la stazione Tiburtina, la Tangenziale, via Tiburtina e il collegamento con l’autostrada Roma-L’Aquila. Non basta. Non lontano dal futuro impianto, nei pressi del cosiddetto anello ferroviario, dovrebbe sorgere nei prossimi anni anche il modernissimo centro direzionale voluto dalle Ferrovie dello Stato sui lotti di sua proprietà, che comprenderà il futuro quartiere generale delle FS all’interno di due torri verticali. I Friedkin sperano che i tempi burocratici stavolta siano civili. A cominciare dal voto dell’assemblea per l’addio a Tor di Valle.