«Pensa come siamo messi al Comune...», dice, chissà se con involontaria comicità, il vicesindaco Daniele Frongia. Il giornalista, Fernando Magliaro de Il Tempo, lo incalza: «Sembra che stiate facendo il gioco delle tre carte, ma insomma: il progetto andrà avanti o lo stopperete?». «Non posso escludere nulla», è la risposta, invero inquietante. E di più, in questa intervista, il vicesindaco non dice. La contrarietà politica allo stadio della Roma è chiarissima. «È un progetto di urbanistica, il calcio c’entra poco».
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Stadio sì, no, forse? Ora dalla sindaca ci si aspetta chiarezza
Ad un mese e mezzo dalle elezioni da una forza di governo ci si aspetta qualche valutazione nel merito
Ok ma, come scrive Alessandro Catapano su La Gazzetta dello Sport, non si capisce come sarà tradotta tecnicamente, anche perché il progetto Tor di Valle, piaccia o no, rispetta la legge («Noi siamo disponibili a qualsiasi confronto», ribadiscono a scanso di equivoci i proponenti).
Ad esempio, Frongia non spiega perché alcuni uffici comunali hanno già terminato le proprie verifiche e altri no; e non dice se e quando il dossier sarà spedito in Regione. «Non vogliamo trattenerlo più del dovuto», garantisce. Poi, però, aggiunge: «Non escludo che gli toglieremo la delibera di pubblica utilità». E giustamente il giornalista gli chiede: «Ma quando se nel frattempo sarà stata aperta la Conferenza di servizi?». «Al momento non è una priorità», è la risposta, ormai un mantra, utilizzabile indifferentemente per stadio e Olimpiade. Con tutto il rispetto per i rifiuti e le buche, ad un mese e mezzo dalle elezioni da una forza di governo ci si aspetta qualche valutazione nel merito.
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