Tutto un altro stadio. La Roma cambia. Niente più cattedrali e conflitti con le sovrintendenze modello Tor di Valle, niente soluzioni suggestive ma in contesti urbani troppo piccoli tipo stadio Flaminio o Ostiense. Un’area grande, ma ancora “vuota”, nel cuore della Roma più popolare e più romanista: Pietralata. Da queste parti, Pasolini ambientò il romanzo «Una vita violenta» con un protagonista, Tommaso Puzzilli, naturalmente tifoso giallorosso, scrive Valerio Piccioni sulla Gazzetta dello sport.
La Gazzetta dello Sport
Stadio, si cambia: svolta Pietralata, 60mila spettatori modello Arsenal
C’è in Comune il progetto di fattibilità Gualtieri: «Lavoriamo nel riserbo»
Siamo fra la Stazione Tiburtina e i Monti Tiburtini, con due fermate della metro nei pressi. Particolare chiave. Fra le scommesse del progetto, questa è la più importante: far arrivare più della metà della gente allo stadio con i mezzi pubblici. L’interlocuzione con il Campidoglio è già a un punto avanzato se la Roma ha già presentato un primo piano di fattibilità. Il sindaco Roberto Gualtieri ieri ha detto: "Stiamo lavorando seriamente con la Roma, c’è una interlocuzione positiva. La linea è quella del riserbo e di comunicare le decisioni quando sarà appropriato". Insomma, si vuole evitare il remake del tormentone Tor di Valle dell’era Pallotta. La prima differenza è la natura pubblica dei terreni su cui dovrebbe sorgere l’opera. "È una destinazione compatibile per la realizzazione di infrastrutture. Con una mobilità in ferro, quella dell’anello ferroviario e della Metro, ma anche quella della mobilità stradale, che rendono il quadro molto più incoraggiante di Tor di Valle": sono le parole di Bonessio, presidente della commissione sport di Roma Capitale.
L’altra grande novità è la capienza. Nel documento consegnato in Campidoglio si arriva a quota 60mila, gli stessi dell’Emirates Stadium dell’Arsenal, modello di riferimento, uno stadio quindi “squadrato” tutto di tribune e senza curve. Più difficile è immaginare i costi. Di certo, è un’opera che non potrà rientrare nel PNRR (che prevede un limite di spesa di 18,5 milioni di euro per gli interventi a Roma e Milano). In linea teorica, l’opera potrebbe interessare marginalmente il progetto dell’Expo 2030, che Roma deve ancora conquistare. Ma la Roma più che di risorse ha bisogno di corsie amministrative certe. Nel progetto anticipato ieri dal Messaggero sono previsti due ponti ciclopedonali sulla ferrovia. L’operazione Pietralata è cominciata.
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