Il sole e la luna. «Lo stadio – attacca il consigliere del Movimento 5 Stelle, Daniele Frongia – è solo il 10%, un francobollo, di un progetto che prevede la costruzione di un nuovo quartiere». «A noi dello stadio importa poco – ribatte l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo –, ci interessa di più che con questo progetto si costruiranno opere di interesse pubblico attese da trent’anni». Due visioni inconciliabili, che oggi proveranno a confrontarsi nell’aula Giulio Cesare, ammesso che il progetto Tor di Valle sbarchi effettivamente in Consiglio comunale e non venga, ancora una volta, sorpassato dalle polemiche politiche (al primo punto dell’ordine del giorno, imposte dal Pd, sono balzate «comunicazioni del sindaco» per le polemiche del «Pandagate»).
rassegna stampa
Stadio: è sempre più il progetto della discordia
"Non siamo contro lo stadio, anzi. Il problema è il progetto nella sua globalità – l’accusa di Frongia (M5S) –: l’interesse pubblico è scarso mentre quello privato è enorme"
«NO ALLE CAMBIALI» Ieri, l’esponente grillino e il membro della Giunta Marino che illustrerà all’assemblea la delibera di «interesse pubblico», hanno dialogato sulle frequenze di Radio Radio, nel primo tentativo di dibattito pubblico sul progetto di Parnasi&Pallotta. «Non siamo contro lo stadio, anzi. Il problema è il progetto nella sua globalità – l’accusa di Frongia –: l’interesse pubblico è scarso mentre quello privato è enorme; opere di viabilità insufficienti; un problema idrogeologico che rischia di passare sotto silenzio. Senza contare che ora ci viene chiesto di votare la pubblica utilità di un progetto pieno solo di ipotesi, praticamente sulla base di una cambiale in bianco. Inaccettabile. Ecco perché stiamo preparando un esposto da inviare in Procura».
METODO DIVERSOLa replica di Caudo, punto su punto: «Abbiamo imposto ai soggetti proponenti delle precise condizioni. Le opere di interesse pubblico su cui ha deliberato la Giunta, come l’unificazione della via del Mare e dell’Ostiense e il ponte sul Tevere, rappresentano il 26% del progetto, più della media della Germania. Se ci metteranno tutti i soldi, bene. Altrimenti, addio stadio. Già questo mi sembra un grande segnale di discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti».
E IL TEVERE? Restava da chiarire un’ultima criticità, l’effettivo rischio idrogeologico dell’opera. Sul punto è intervenuto l’ingegner Carlo Ferranti dell’Autorità di Bacino: «Com’è noto, abbiamo vincolato la nostra autorizzazione alla messa in sicurezza idraulica del Fosso di Vallerano, per cui i soggetti proponenti si sono impegnati a investire 5 milioni di euro. Se basteranno, lo vedremo dal progetto definitivo». Alla prossima puntata...
© RIPRODUZIONE RISERVATA