Questione di giorni, forse di ore. Si continua a lavorare senza sosta tra Roma, Londra e gli Stati Uniti per avere le idee più chiare sul progetto dello stadio che dovrà sorgere a Tor Di Valle, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
rassegna stampa
Stadio, ore decisive: a Miami si studiano le soluzioni
Baldissoni, Calvo e Fienga da Pallotta. Sul tavolo l’acquisto dei terreni da Eurnova. E si aspetta ancora il parere del Politecnico
In Campidoglio, infatti, è atteso il parere definitivo del Politecnico di Torino, che consegnerà le relazioni dei tecnici (non vincolanti) sulla trasparenza degli atti inerenti allo studio della viabilità e dei trasporti nella zona intorno all’impianto, parere sul quale non ci sono ancora indicazioni ufficiali, dopo che i rumors delle scorse settimane non avevano fatto piacere (per usare un eufemismo) né a Pallotta né al Comune.
Nei giorni scorsi il direttore generale Mauro Baldissoni, vero frontman del progetto, è volato insieme ai dirigenti Calvo e Fienga a Miami per incontrare il presidente Pallotta. All’ordine del giorno il progetto di Tor di Valle e le strategie commerciali della società, che nell’ultimo anno è cresciuta molto sotto questo punto di vista (e all’orizzonte ci sono altri importanti accordi), ma vedrà aumentare il proprio fatturato ai livelli delle big europee solo dopo la realizzazione dello stadio di proprietà.
Pallotta - atteso a Roma a febbraio per gli ottavi di Champions League contro il Porto, ma come sempre in questi casi l’agenda del presidente può variare da un momento all’altro - nei mesi scorsi ha lavorato anche sul fronte Eurnova per la cessione dei terreni su cui sorgerà lo stadio: il presidente, a fronte di una cifra di circa 100 milioni di euro, rileverà i terreni e il progetto.
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