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rassegna stampa

Stadio, conferenze stampa ed esultanze: ecco come sarà il calcio con il nuovo protocollo

Lo spogliatoio? Meglio restarci il meno possibile Cambi a gruppi, riserve in tribuna, docce a due metri o a casa, e la necessità di evitare nuovi casi di positività

Redazione

Nel calcio dell’era Covid si dovrà stare il più possibile lontani. Le squadre si eviteranno, con percorsi differenziati, dal tragitto dagli spogliatoi al campo fino all’antidoping. Gli arbitri non ne parliamo. E tutti dovranno indossare la loro mascherina, togliendosela soltanto nel momento in cui si comincerà a giocare, riporta "La Gazzetta dello Sport". Anche le squadre si spacchetteranno per quanto possibile: ci si cambierà a gruppi, con la sollecitazione di fare in fretta. "Va ridotta al minimo - dice il protocollo - la durata della permanenza negli spogliatoi e nei luoghi di lavoro all’interno dello stadio prima e dopo la gara". Quanto alle docce, se proprio non se ne può fare a meno, si rispetti una distanza minima di due metri, altrimenti l’invito è di fare tutto a casa o in hotel. Una parte degli uomini in panchina si trasferirà in tribuna. Altro che mucchi selvaggi dopo un gol segnato. Son le porte chiuse, bellezza. Teniamocele perché comunque rappresentano una resistenza, tengono aperto un palcoscenico finora sprangato. Nel calcio a porte chiuse, però, alcune porte dovranno restare aperte, "per evitare il contatto con le maniglie".

Niente mascotte, niente raccattapalle al di sotto dei 18 anni. E decisamente meno televisivo: scordiamoci le telecamere che «spiano» i calciatori e i loro riti, dimentichiamo le zone miste, quanto alle interviste ci sarà un bel po’ di smart working anche qui, con le interviste one to one effettuate in modalità remota. Le tradizionali conferenza stampa saranno alimentate da domande via whatsapp. Whatsapp che sarà uno strumento di lavoro molto utilizzato perché "le persone non essenziali per la gestione diretta della gara possono essere contattate tramite telefono". Titolari di diritti tv a parte, ci saranno 10 giornalisti e 10 fotografi. Salteranno naturalmente anche i buffet di rappresentanza. Niente catering esterni: gli unici cibi che entreranno nell’impianto saranno quelli preparati e confezionati dai cuochi delle squadre.

Ma il lungo vademecum del calcio a porte chiuse comincia anche fuori dallo stadio. Ognuno avrà le sue indicazioni da rispettare sulle modalità per arrivarci: alle squadre è consigliato di arrivare con due pullman per rispettare le distanze; agli arbitri, e anche al personale di servizio e per le riprese tv, viene invece data come indicazione quella di utilizzare mezzi privati e di evitare trasporti pubblici.