ll tempo è una variabile che dipende dal cuore. Può essere brevissimo oppure infinito, ma se voleste delucidazioni sul tema non chiedetele a Leonardo Spinazzola. I suoi 303 giorni di assenza dai campi da gioco sono stati una sorta di 'via crucis' laica che prevede solo oggi una vera e propria resurrezione. Già, perché se la partita contro il Bologna si indirizzerà lungo i binari che tutti i tifosi della Roma sperano, come sottolinea Massimo Cecchini su 'La Gazzetta dello Sport', José Mourinho è pronto a farlo tornare calciatore "vero" almeno per una ventina di minuti.
La Gazzetta dello Sport
Spinazzola, incubo finito. E Mou ritrova la freccia
Dopo dieci mesi dalla rottura del tendine d'Achille, il terzino pronto a giocare. La Roma ha un'arma in più
Avevamo lasciato Spinazzola come miglior terzino dell'Europeo, addirittura sotterraneamente corteggiato anche dal Real Madrid. Lo ritroviamo forse più maturo. Occorreva andare coi piedi di piombo, perché la salute del giocatore doveva essere prioritaria su qualsiasi altro argomento. Non a caso, il medico azzurro Ferretti evidenziò un concetto tanto ovvio quanto chiaro: il miglior Spinazzola si sarebbe rivisto in campo solo nella prossima stagione.
Intanto, però, da oggi Spinazzola comincerà il vero rodaggio, che comunque gli consentirà di dare il suo contributo in questo finale di stagione che si annuncia emozionante, soprattutto se la Roma approderà alla finale di Conference League. Leonardo non gioca nella Roma dal 25 aprile dello scorso anno. Un'eternità, appunto. Eppure, se per l'universo giallorosso tutto andasse nel migliore dei modi possibili, potrebbe alzare al cielo due coppe in meno di un anno. Fra meno di un mese potrebbe essere in campo a Tirana per provare a bissare il trionfo con una Coppa riservata ai club.
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