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Spalletti tutto cuore: “E’ la partita della mia vita”

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Il tecnico: "Non sarà mai una gara contro un nemico, piuttosto tra due parti di me. Voglio vincere. Ovviamente sarò tutto del Napoli, ma la Roma non sarà mai la mia nemica"

Redazione

Fosse per lui giocherebbe una partita del genere ogni settimana, perché si esalta quando l’asticella si alza e l’obiettivo diventa più difficile da raggiungere, scrive Maurizio Nicita su La Gazzetta dello Sport. Luciano Spalletti pesa ogni parola, anche quelle dette agli ultrà davanti al “Maradona” prima della partenza per Roma. Difende i suoi giocatori, spiega ai tifosi: "Che loro sono importanti e da sostenere". Ringrazia per l’appoggio ma chiede che quell’affetto sia riversato sulla squadra. Prova a fare un passo indietro, ma è lui il grande protagonista della sfida di stasera all’Olimpico. "Ho capito che per essere felice e vivere bene il calcio Roma-Napoli è la mia partita, della mia vita, ma non sarà mai una gara contro un nemico, piuttosto tra due parti di me. Voglio vincere. Ovviamente sarò tutto del Napoli, ma la Roma non sarà mai la mia nemica". Nessuna stilettata Spalletti vuole spiegare, non attacca i rivali di oggi. Per Mourinho, che non ha mai battuto nelle quattro precedenti sfide tutte fra Roma e Inter, ha parole di stima, nessuna ricerca di provocazione. "È uno di quelli che migliorano la qualità dei campionati dove lavora. Io ho sempre guardato quelli più bravi, Mourinho è uno di questi, poi c’è la partita e lì valuteremo cosa fare come scelte, iniziative. Essere accostato a lui è un onore, ma non è avvicinabile, lui è veramente differente, ci ha insegnato l’importanza anche delle conferenze o di cosa si dice fuori dallo spogliatoio. La partita azzera tutto, in questo momento per significati diversi può dare una svolta ad entrambe le squadre".