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rassegna stampa

Spalletti si gode il polacco: «Portiere-trequartista»

Il tecnico incorona il numero uno, decisivo per la vittoria giallorossa: «Ha un intuito incredibile. Noi cazzutissimi. La Juve? Ho già risposto»

Redazione

Luciano Spalletti rende bene l’idea su quanto pensa della vittoria a Marassi: «La Roma ha vinto perché è stata cazzutissima». Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", l'uomo vetrina è stato Wojciech Szczesny. Non è un caso che il tecnico giallorosso per lui si sbizzarrisca in una definizione innovativa: «Un grandissimo portiere, quando gli calci in porta sa già da che parte può avvenire il pericolo e ha una grandissima reattività. È un portiere-trequartista: ha l’intuizione e il tuffo di quelli imprevedibili».

Se tutto andrà come sembra, sarà triste a giugno vedere il polacco sulla strada di ritorno che lo riporterà a Londra, sponda Arsenal. Il polacco, infatti, è a Roma solo in prestito, anche se quest’anno l’onere dell’ingaggio è tutto sui giallorossi. D’altronde Szczesny, oltre a essere molto legato al club inglese che ha puntato su di lui fin da quando era giovanissimo, ha un costo del cartellino assai alto. Non a caso da tempo la Roma si è cautelata con l’acquisto di Alisson, portiere della nazionale brasiliana.

Nelle ultime 5 partite di campionato ha subito solo 2 gol.«La squadra ha fatto una grandissima partita, sotto l’aspetto caratteriale e dell’impatto fisico — dice perciò l’allenatore —. Ora è fondamentale mantenere questo spirito. Potevamo chiuderla prima, ma in fin dei conti non abbiamo rischiato più di tanto». Insomma, l’unica spina per Spalletti è rappresentata dal suo futuro. «Mi è stato chiesto se sarei andato alla Juve e io ho risposto di sì, ma risponderei ugualmente anche per il Crotone. C’è solo una squadra che non allenerei, è facile da immaginare. Quello che interpreta la gente non mi interessa, per me conta solo il mio rapporto coi giocatori. Il discorso è semplice: si possono creare anche presupposti di vittoria ma ogni giorno si parla di vincere, la società lo ripete sempre e mi trova d’accordo. Chi non va bene, va via. A me questa squadra piace e io non l’avrei mai cambiata ora però bisogna farlo perché Salah è partito per la Coppa D’Africa e Iturbe è andato al Torino».

(M. Cecchini)