Comunque vada questa stagione è destinata a restare nella storia. A prescindere da coppe, titoli o vittorie. Allo stato attuale, la stagione di Luciano Spalletti è di quelle da incorniciare e se non ha il giusto riscontro è solo perché la Roma davanti ha una squadra (la Juventus) capace di fare ancora meglio. Perché un anno fa i bianconeri erano primi a 58, e si sono migliorati di 8 punti, ricorda Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".
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Spalletti oltre Spalletti, un record dopo l’altro
Con la vittoria di San Siro è la sua miglior stagione di sempre alla Roma. L’obiettivo ora è superare gli 85 punti di Rudi Garcia
Con la vittoria di San Siro la Roma oggi vola a quota 59. Spalletti dopo 26 giornate non si era mai issato fin lassù nella sua prima avventura romanista, arrivandone a collezionare di punti al massimo 56 nel 2006/07. Il tecnico giallorosso è andato anche oltre se stesso, soprattutto grazie alle 7 vittorie ottenute nelle 8 partite del 2017. E ora, sabato contro il Napoli, punta a superare anche un altro mini traguardo, quello dei 61 punti in 27 partite della Roma di Rudi Garcia. A fine anno il francese arrivò a quota 85, segnando il record di sempre dei campionati della Roma. Se Spalletti mantenesse il ritmo attuale (2,27 punti a partita) andrebbe anche un po’ più in là, fino a quota 86, strappando a Garcia il record di sempre.
È chiaro, però, che poi a Spalletti interessa altro e cioè provare a vincere qualcosa. Ma i trofei si alzano vincendo e allora i numeri hanno un senso. Proprio come le reti, visto che la sua Roma è di fatto una macchina da reti che in questa stagione viaggia velocissima, praticamente un Frecciarossa del gol: 2,21 di media a partita, con le 84 reti stagionali (tra campionato e coppe) nelle 38 partite fin qui già giocate. Nessun club italiano viaggia alla stessa velocità.
Lo Spalletti 2.0 sembra una collezione di record. La squadra gioca e vince, anche se ancora non riesce ad essere premiata come vorrebbe. All’orizzonte, però, ci sono tutti e tre i traguardi di inizio stagione ed allora il tecnico spera di centrarne almeno uno. Per una volta, però, siamo certi che Spalletti rinuncerebbe anche alla prestazione pur di tornare a vivere la gioia di una vittoria, di un trofeo da alzare.
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