Oltre ai punti, Spalletti sta cercando di prendersi tutto a Trigoria. E non tralascia nessun aspetto: dalla comunicazione («cerco di leggere tutto o quasi»), alla preparazione atletica («ascolto tutti, ma poi faccio come mi pare»), passando per la logistica (andare in hotel non serve, il ritiro si fa di nuovo a Trigoria) e, naturalmente, il lavoro sul campo, il tecnico toscano, forte anche dell’esperienza da manager in Russia, è comandante a 360 gradi. E non risparmia nessuno, anche pubblicamente, vedi Florenzi a Torino o Manolas e Rüdiger contro la Samp. Affronta tutte le questioni a viso aperto.
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Spalletti II: lo zar bacchetta i suoi, decide su tutto. Roma sull’attenti
Il toscano non tralascia nessun aspetto: dalla comunicazione, alla preparazione atletica, passando per la logistica e, naturalmente, il lavoro sul campo: Spalletti è comandante a 360 gradi
«Io però non risollevo niente, perché un allenatore deve fare meno danni possibili e contano i calciatori», ci ha tenuto a precisare ieri, arrivando insieme a De Sanctis allo stadio Olimpico per l’incontro con gli arbitri. Spalletti ha anche voluto anche chiarire di aver rivisto la partita contro la squadra di Montella: «Mi è sembrata migliore, però dobbiamo essere ancora più bravi, soprattutto nell’essere una squadra corta, altrimenti diventa difficile aiutarsi».
Un commento anche sul big match di sabato sera tra Juventus e Napoli, sottolinea Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport": «Sono due grandi squadre, con due grandi allenatori e due grandissime società, è giusto, per quello che hanno dimostrato, che si giochino una partita del genere. La Juventus per le qualità che ha fa delle scelte diverse con la linea difensiva, mentre il Napoli ti gioca più addosso e gioca più sull’attenzione alla palla che non all’avversario». L’obiettivo sarebbe quello di creare la sintesi perfetta: la qualità di gioco palla a terra di Sarri e il carattere di Allegri.
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