Luciano e la sua seconda Roma è uno spazio tempo tra due inviti a cena con James Pallotta. Il primo a Miami, gennaio 2016, con il sorriso che non nascondeva la voglia di "completare il lavoro lasciato in sospeso", nel giorno della ciambella di salvataggio lanciata a una Roma che stava affondando con Rudi Garcia. E il secondo in via Veneto – marzo 2017 – e la conferma a voce di quanto il presidente sapeva già, ovvero che il tecnico sarebbe andato via.
rassegna stampa
Spalletti e Pallotta, spirito comune: prima i sorrisi, poi i malintesi
Il presidente: "Non l'ho mai criticato perché mi ha salvato il c..o", ma le incomprensioni hanno rovinato il rapporto
"Io non ho mai criticato Spalletti, perché mi ha salvato il c... la prima stagione e pure la seconda" disse Pallotta. Ma tra i due c'era troppa distanza di vedute, troppe incomprensioni, figlie di promesse che il presidente Usa aveva fatto all’allora allenatore della Roma. Promesse – in termini di mercato e di gestione tecnica, non solo in riferimento al caso Totti – che Pallotta non è riuscito a mantenere. E forse è per questo che alcune successive dichiarazioni di Pallotta relative al tecnico sono state meno dolci: "Io lo amavo, ma la stampa lo ha fatto impazzire. Voleva solo litigare con loro". Ora lassù, scrive la Gazzetta dello Sport, dal Bosco Verticale, l’aria è decisamente più leggera.
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