La Lazio non ha sconfitto la Roma, la Lazio s’è abbattuta sulla Roma. L’ha scherzata, umiliata, presa a pallonate, scrive Fabio Licari su "La Gazzetta dello Sport". Ha segnato tre gol, poteva metterne dentro cinque o sei. Ha fatto quello che ha voluto, giocando per 90’ un derby allo stesso modo, a "suo" modo, senza che dall’altra parte si manifestasse un segnale di vita, un tentativo di contromossa, il flebile rumore di una reazione. Zero.
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Solito Immobile, super Luis Alberto: la banda di Inzaghi annienta la Roma
Dominio netto nella sfida della capitale: doppietta per lo spagnolo. Giallorossi mai in partita: Ibanez punto debole sulla sinistra
Il mistero è come la Roma sia ancora tra le prime tre in classifica. Una squadra che nel girone d’andata ha raccolto quattro punti contro le prime nove dovrebbe trovarsi più in giù. E ci arriverà continuando così, ridimensionando i sogni di Champions. Appena la rivale è di prima fascia le cose cambiano, le gambe tremano, le idee si fanno confuse. L’incontenibile Lazzari, il divino Luis Alberto e Immobile l’hanno distrutta scientificamente. Simone Inzaghi ha dominato il confronto tecnico con Fonseca. Un abisso. D’accordo che il rischio è dare un giudizio universale dopo ogni partita, ma per la Roma non siamo più al fatidico terzo indizio che fa una prova. Siamo alla certificazione ministeriale che qualcosa non va.
E spiace che l’immagine disastrosa della Roma finisca col sottrarre la ribalta alla Lazio. Perché i giallorossi avrebbero perso lo stesso, non c’è dubbio, ma probabilmente non così. I primi due gol sono arrivati più o meno così, sull’assalto di Lazzari in versione Ufo, conclusi da Immobile e Luis Alberto. Con Ibanez nel panico e trapassato due volte, Smalling a guardare come le stelle e gli altri lontani. Sulla seconda rete, per la verità, le telecamere dopo il 90’ «trovano» un mani, ma cambia poco. Non c’è mai stata partita. Il primo tiro in porta della Roma arriverà solo all’85’ con Edin Dzeko. Tutti sotto standard i romanisti, tutti sopra i laziali che hanno giocato da squadra: impeccabili in difesa, con palleggio elegante in mezzo, e con azioni alla mano, tipo rugby, davanti. Nel secondo tempo Milinkovic e Immobile avrebbero meritatamente arrotondato il risultato se non fosse stato per Pau Lopez. Ma poi ci ha pensato Luis Alberto, ancora lui, a firmare il 3-0. Una lezione di calcio.
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