A Lukasz Skorupski il bianconero non dona. Cinque presenze con la maglia della Roma, due contro la Juventus, con altrettante sconfitte. Stasera, con il Cesena, dovrebbero essere tre su sei contro quei colori, con la speranza — sua e di compagni e tifosi — che il risultato sia diverso dalle prime due. Il turnover di Garcia non risparmia neanche il ruolo del portiere, quello che sulla carta (ma solo su quella, vedi Roma-Bayern) è chiamato a faticare di meno: Morgan De Sanctis ha 37 anni, ha saltato le ultime due gare prima della sosta (contro City e Juventus) per un problema in prossimità del gluteo e in estate è stato pure operato al gomito. Garcia, poi, già dalla fine della scorsa stagione si era ripromesso di dare al gigante polacco la possibilità di dimostrare di poter essere lui il portiere del futuro: il probabile avvicendamento tra i pali rientra in questo discorso.
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Skorupski, Manolas e Keita Energie fresche per la Roma
L’unica vittoria con Skorupski in porta, la Roma l’ha ottenuta il 9 gennaio negli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria. Il turnover di Garcia non risparmia neanche il ruolo del portiere...
Tabù campionato Gli dovranno dare una mano, visto che la statistica di Skorupski — almeno in campionato — è impietosa: oltre alle due già citate sconfitte contro la Juve, c’è pure quella dell’ultima giornata dello scorso campionato a Genova, quando Garcia — va detto — risparmiò tutti coloro che avrebbero dovuto giocare il Mondiale. L’unica vittoria con Skorupski in porta, la Roma l’ha ottenuta il 9 gennaio negli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria.
Il greco e il maliano Quel giorno, a decidere la partita fu un gol di Vasilis Torosidis, che oggi come allora sostituirà Maicon, e giocherà accanto al suo connazionale Kostas Manolas, che torna in campo dopo le due giornate di squalifica per l’espulsione nel finale di Juve-Roma. Dovrebbe fargli compagnia Astori, e non è detto che alla fine Garcia non scelga anche il terzo greco (Holebas) al posto di Cole, chiamato più di tutti a riscattarsi. Chi non ha i problemi dell’inglese è Seydou Keita, l’uomo in grado per qualità (ma anche semplicemente per il fatto di esserci) di dare ossigeno a un centrocampo in riserva. Nainggolan non vedeva l’ora di rifiatare: probabilmente, la panchina stasera toccherà a lui, dopo che Pjanic era partito fuori a Genova. «In Italia mi chiamano il Professore — ha detto il maliano a France Football —. Fa piacere, ma è come se mi scoprissero solo ora quando invece ho vinto molti trofei e fatto parte della miglior squadra della storia del calcio internazionale. Il gruppo? Unito, e poi comunichiamo spesso, tramite WhatsApp, anche solo per ricordarci degli orari».Francesco Totti avrà scritto che, alle 22.30, la Roma deve tornare a vincere.
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