Nessuna contestazione fuori dallo stadio con il timore di un' infiltrazione internazionale degli ultrà che, come scrive Alessandro Catapano su La Gazzetta dello Sport, si è ridotta ad un gruppetto di ubriaconi.
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Sicurezza ok Sette daspo Zero incidenti
Per la prima volta dopo anni di bollettini di guerra, la cronaca nera è la grande assente del derby. Il piano di sicurezza messo in campo da Questura e Prefettura (con mille agenti e 623 steward) ha funzionato dentro e fuori lo stadio
I pochi cani sciolti malintenzionati sono stati bloccati prima. Per la prima volta dopo anni di bollettini di guerra, la cronaca nera è la grande assente del derby. Il piano di sicurezza messo in campo da Questura e Prefettura (con mille agenti e 623 steward) ha funzionato dentro e fuori lo stadio. Dentro, si sarà pure vissuto un clima surreale, ma senza alcuna tensione né volgarità. E fuori, grazie anche al lavoro di intelligence fatto fin dalle prime luci del mattino (tre perquisizioni domiciliari in cui sono stati rinvenuti un coltello, artifizi pirotecnici e una carta d’identità pronta alla ricettazione), il massimo del brivido si è raggiunto quando è stato fermato un laziale intento a bruciare una sciarpa romanista. Il bilancio: sette Daspo, tre denunce, nessun ferito, né tra i tifosi né tra gli agenti. Praticamente, un trionfo. Anche gli infiltrati stranieri (inglesi e norvegesi, mentre polacchi e spagnoli non si sono visti) sono stati intercettati prima che facessero danni: una ventina, di cui dieci completamente ubriachi.
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