rassegna stampa

Si dimette Parnasi, i pm: “Lo stadio può andare avanti”

I legali dell’imprenditore: "Gli inquirenti confermano che non ci sono elementi che possano bloccare il dossier Tor di Valle"

Redazione

Solo nella giornata di ieri, Luca Parnasi si è dimesso da tutte le cariche ricoperte in Eurnova, la holding del gruppo cui aveva affidato, in società con la Roma, la realizzazione del progetto Tor di Valle. Una mossa attesa, scrive La Gazzetta dello Sport, perché ora consentirà all’assemblea dei soci di individuare un successore che riavvii le pratiche di cessione del terreno su cui sorgerà l’impianto. I difensori di Parnasi, i penalisti Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini, hanno riferito la posizione dei magistrati in merito al coinvolgimento del dossier nelle condotte corruttive degli indagati: "I pubblici ministeri hanno assicurato che non ci sono elementi che possano bloccare la procedura per il nuovo stadio". Una conferma attesa, che in tempi non troppo lunghi potrebbe diventare un definitivo via libera.

Intanto, uno dei più stretti collaboratori di Parnasi, Luca Caporilli, ha ottenuto la scarcerazione. E Leoni ha raccontato ai pm di come il suo intervento, in realtà, abbia contribuito ad aumentare l’importo del calcolo degli oneri concessori richiesti ai proponenti, con un vantaggio di circa 10 milioni per il Comune. Scarcerato anche l’ex assessore regionale Michele Civita, che era stato intercettato in un bar a chiedere a Parnasi un lavoro per il figlio laureato. Circostanza che, però, si è verificata a Conferenza dei servizi abbondantemente terminata. Resta delicata la posizione di Luca Lanzalone. Il ruolo strategico ricoperto nella vicenda dall’avvocato genovese è confermato in uno dei verbali dell’interrogatorio di Virginia Raggi: "Effettivamente interloquiva con le parti private, cioè Roma e Eurnova, dal versante pubblico", ha sostenuto la sindaca.

(A. Catapano)