Un finimondo chiama l’altro. Così dopo il caos di Bodo, ecco quello con la Salernitana, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Con tutta la panchina granata che a fine partita punta Salvatore Foti, il vice di Mourinho. Quasi una caccia all’uomo, con lo stesso Foti intento a replicare in modo animato a Nicola e al suo staff. E Mou costretto a fine partita a scusarsi: "Hanno ragione loro e mi dispiace, da parte nostra c’è stata una parola di troppo". Ma cosa è successo davvero ieri all’Olimpico? L’accusa stavolta arriva dall’ex dirigente Walter Sabatini, oggi d.s. della Salernitana. "Con tutto il rispetto per la Roma, ho assistito a cose ignobili dal punto di vista sportivo. Magari Mourinho dirà che non ho vinto, ma io sono incazzatissimo. A Mou non gliene fregherà niente: io sono grande ma non arriverò mai alla sua altezza, lui è un semidio. Ma ogni volta a Roma succedono cose inaccettabili. A ogni fallo laterale si alza tutta la panchina per pressare l’arbitro che ha una personalità blanda. E infatti fischia un anticipo pulito da cui nasce la punizione del 2-1. Il rigore su Djuric è netto, ma non lo hanno rivisto. Per noi un punto sarebbe stato importante, vincere sarebbe stato fondamentale. Siamo la Salernitana, sappiamo che a Roma dobbiamo perdere, ma vogliamo farlo in altro modo". Poi Sabatini chiude con un velo di nostalgia: "Questa è la Roma, non ha bisogno di comportamenti del genere. E io la mia Roma non l’avrei mai voluta così". Mourinho a fine partita ha preferito non rispondere direttamente a Sabatini («Ho grande rispetto di lui, ha una storia fantastica nella Roma»), anche perché l’oggetto del contendere è diverso. Sabatini è infuriato per la condotta della panchina giallorossa per tutta la partita, Mou si è scusato per una frase sbagliata di Foti. E lo aveva fatto già in campo, nei minuti finali, andando a parlare con la panchina avversaria. "Un ragazzo del mio staff ha detto una parola che non è piaciuta. Io non nascondo mai la verità come fa invece qualcuno, qualche club, la polizia o un paese. Questa persona ha detto: “Ora ve ne tornate in B”. La loro panchina non è stata contenta, ha reagito e io mi sono scusato. Tra gente civile ciò che succede in campo finisce in campo. Di certo tra 45 minuti nessuno sarà fuori ad aspettarci per dare un pugno a qualcuno". Il riferimento è a quanto successo a Bodo tra Knutsen e Nuno Santos (con i norvegesi che saranno a Roma già da oggi per preparare la sfida di giovedì prossimo).
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