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La Gazzetta dello Sport

Serie A, due rondini non fanno Primavera

Serie A, due rondini non fanno Primavera - immagine 1

Cristian Volpato: 18 anni, 3 mesi e 4 giorni. Edoardo Bove: 19 anni, 9 mesi e tre giorni. Non era mai successo prima che in una partita di campionato segnassero due giocatori nati dopo lo scoccare del 2002

Redazione

Ma parlare di inversione di tendenza non è ancora possibile, scrive Gianfranco Teotino su La Gazzetta dello Sport. La mossa di gettare nella mischia due giovani della Primavera, anzi tre, con Zalewski, a Mourinho è stata dettata più che altro dalla disperazione: la Roma era sotto di due gol , incapace di una reazione adeguata e in panchina, oltre ai ragazzi, non c’era nessun altro, fra infortuni, squalifiche e positività al Covid. Non che Mou sia uno di quegli allenatori che i giovani non li vedono proprio, basti pensare all’utilizzo non marginale di un altro 2003, Felix Afena-Gyan, ma in condizioni di normalità non sarebbe mai ricorso a quello che la maggior parte dei tecnici attualmente al lavoro in Italia continua a ritenere un azzardo. La Serie A resta un campionato per vecchi. O, meglio, un campionato in cui i teen-ager, ma anche i ventenni, faticano a trovare spazi per poter emergere e fare esperienza. Al di là delle reti realizzate, è interessante verificare quanto siano stati effettivamente impiegati finora gli Under 21 presi in considerazione. Limitando il paragone alla Premier League, che resta indubbiamente il torneo più competitivo e quindi quello dove dovrebbe essere più complicato per un ragazzo avere spazio, la media è di 933’ rispetto ai 793’ della Serie A. Insomma, siamo ancora indietro. È un ritardo che continua a ripercuotersi sulla Nazionale, nonostante i miracoli di Mancini. Restano carenti gli investimenti sui vivai, ma soprattutto le giovani promesse del calcio italiano faticano a percorrere l’ultimo miglio. Già più volte è stata sottolineata l’insufficienza di minutaggio, in campionato e nelle coppe europee, dei titolari delle selezioni giovanili azzurre a confronto con quello degli avversari. Prendete Scamacca (1999), di certo uno su cui puntare per il futuro. Lasciamo perdere gli accostamenti con fenomeni come Haaland. Ma, anche rispetto ad attaccanti comunque forti ma meno dirompenti, e pure loro più giovani di lui, ha avuto molte meno opportunità: nella scorsa stagione, nel Genoa, in campionato, ha giocato 13 partite da titolare, mentre lo spagnolo Ferran Torres (2000) nel Manchester City, dove è certamente meno facile diventare titolari, in Premier League ne ha giocate 15. Ecco perché due rondini, Volpato e Bove, non fanno Primavera.