Roma e Inter provano a fare gol senza centravanti di ruolo. Impresa complicata, scrive Andrea Schianchi su "La Gazzetta dello Sport". Senza centravanti di ruolo si ha il vantaggio di non dare punti di riferimento alla difesa nemica e si può, in certi casi, sfruttare la superiorità numerica, ma si perde la possibilità dell’azione in profondità, del lancio lungo e del gioco aereo.
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Senza il centravanti la Roma produce poco. Dzeko sistema le cose
E’ sufficiente guardare i dati del centravanti bosniaco per capire quanto la Roma ne avesse bisogno: 15 palloni toccati, 3 tiri effettuati, 2 cross, una occasione creata
Per una squadra che attacca a pieno organico (come la Roma) sarebbe più logico avere un centravanti (stile Dzeko) in grado di fare la sponda e di allungare la difesa dell’Inter con continui scatti in profondità. Invece per i nerazzurri è sensato utilizzare questa formula perché, impostando una gara prudente, fatta più di contropiede che di possesso, non si consegna un uomo alla retroguardia della Roma e lo si utilizza nella costruzione della ripartenza. Non è un caso che Spalletti, appena andato in svantaggio, tolga Keita e inserisca Dzeko, cioè il centravanti che gli mancava. E non è un caso che con il bosniaco i giallorossi costruiscano diverse occasioni da gol.
E’ sufficiente guardare i dati di Dzeko per capire quanto la Roma ne avesse bisogno: 15 palloni toccati, 3 tiri effettuati, 2 cross, una occasione creata. Fino a che non è entrato il bosniaco, Miranda e Murillo non hanno avuto grandi problemi: qualcosa vorrà dire.
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