"Tu sei la mia roccia assoluta". A Chris Smalling ieri lo ha scritto sua moglie Sam sui social per San Valentino, ma avrebbe potuto scriverlo Paulo Fonseca. Perché l’inglese era e resta il punto cardine della difesa della Roma. Smalling è il leader di una retroguardia che, a cavallo tra autunno e inverno, aveva trovato certezze e stabilità, mentre adesso è di nuovo esposta alle folate degli attaccanti avversari. Nelle ultime 6 giornate ha incassato 13 reti, mentre nelle precedenti 6 ne aveva prese appena 5. Smalling in pochissimo tempo è diventato un giocatore imprescindibile per Fonseca. Che, infatti, non lo leva praticamente mai: 23 partite (mai fuori per scelta tecnica), sempre 90 minuti e senza mai essere sostituito. Per Fonseca è il giocatore che, per tecnica e carisma, non può mai mancare al centro della difesa.
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Senza Champions Smalling a rischio: Ancelotti lo vuole nel suo Everton
Alla Roma servono 40 milioni per strappare il centrale allo United. Carlo alla finestra...
E forse è anche per questo - scrive Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta dello Sport' - che Ancelotti ci ha fatto più di un pensiero per il suo Everton: nei giorni scorsi, con il suo agente, è iniziato un timido sondaggio. Al difensore non dispiacerebbe tornare in Premier, ma la Roma è la sua priorità. Smalling a Trigoria si trova bene, stessa cosa per quanto riguarda moglie e figlio, hanno trovato tutti la dimensione giusta nella capitale. La volontà del giocatore, ovviamente, peserà, ma poi alla fine saranno i soldi a fare la differenza. Il Manchester vorrebbe ricavare almeno venti milioni dalla sua cessione, cifra che sembra complicata per un giocatore di oltre trent’anni. Non solo: Smalling chiede un contratto di almeno due stagioni con opzione per il terzo anno, il che vuol dire che tra cartellino e ingaggio sarebbe un’operazione da quasi 40 milioni. Possibile con la Champions, davvero difficile senza.
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