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Segna e marca: così Mancini conquista Fonseca

LaPresse

Il difensore: "Sono giovane e ho tanta strada da fare"

Redazione

La doppietta contro il Perugia è quanto basta per pensare come i circa 25 milioni "tutto compreso" spesi per Gianluca Mancini siano stati un buon affare, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Il ragazzo, comunque, sa che non è questo il carburante vero che occorre a un difensore, quanto capire ciò che gli chiede ciascun allenatore. Da questo punto di vista, passare dalla difesa a tre di Gasperini (con l’aggressione continua all’uomo) a quella a quattro di Fonseca (con la posizione da tenere) pareva essere un salto non breve da compiere. "Ho passato due anni con la difesa a tre a Bergamo - ha infatti spiegato Mancini - , ma qui lavoriamo a quattro e cerco di capire ciò che ci chiede il mister. Sono giovane e ho tanta strada da fare. Da qui a fine carriera ho molto da imparare, sono contento di stare qua e farmi insegnare le cose da un allenatore esperto come quello portoghese, che per il modo di lavorare in qualche modo mi ricorda un po’ Gasperini".

Sulle reti segnate, poi, Gianluca non ha fatto molta filosofia. "I gol per un difensore sono sempre buoni perché aiutano la squadra ma il mio obiettivo è quello di difendere bene. Poi, quando c’è gente come Kolarov e Pellegrini che mettono cross perfetti, bisogna solo trovare il tempo giusto per inserirsi. Le reti fanno piacere, ma ciò che conta è capire quello che vuole da me Fonseca. Dobbiamo ancora migliorare parecchio, anche se vincere aiuta".