rassegna stampa

«Se non ti operi, ti vendiamo». E la Roma ritrova Strootman

Il centrocampista olandese potrebbe avere una chance già a partire da domani contro l'Udinese. L'ora sta per scattare il numero 6 vuole entrare per non uscire più

Redazione

Kevin Strootman ora conta i minuti e li prenota, già da domani a Udine. Ma ripercorriamo alcune delle altre tappe. La prima è della scorsa estate. La corsa non era fluida, l’umore nero, il ginocchio suonava note stonate. Strootman pareva fidarsi solo dell’oracolo Van Dijk (e della sue équipe), il professore olandese dei primi due interventi. La Roma no. A Trigoria c’era chi da settimane aveva capito che la strada era sbagliata.

Ma il giocatore non voleva ascoltare, e così - scrivono Andrea Pugliese e Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport" - i dirigenti un giorno di agosto lo presero da parte e gli dissero più o meno così: «In questo modo rischi nuovamente di farti male. E noi non vogliamo essere il club del prossimo k.o.. Dunque, se non vuoi operarti ti vendiamo, per noi puoi anche cercarti una nuova squadra. Viceversa, se tu ti operassi, crediamo talmente tanto nella possibilità di rivederti in campo che ti proponiamo già da adesso un prolungamento del contratto di un anno (2019, invece dell’attuale 2018, ndr)». Bersaglio centrato, il discorso fece colpo. Strootman dopo pochi giorni si sottoporrà al terzo intervento, stavolta dal professor Mariani, nome che gli fu caldeggiato anche da Francesco Totti. Ma quel contratto l’olandese l’ha lasciato in sospeso: «Vi ringrazio, ma non sarebbe giusto firmare adesso. Del rinnovo parliamo non appena sarò definitivamente tornato».

Udine viene due anni e quattro giorni dopo il primo infortunio al ginocchio sinistro. Udine è pure il campo dell’illusione: 6 gennaio di un anno fa, l’olandese comincia il 2015 con una maglia da titolare, cinque giorni dopo condurrà per mano Totti al selfie nel derby contro la Lazio. Tutta un’illusione, Strootman non completerà neppure un mese, prima del secondo stop. Domani il discorso è diverso: Nainggolan è fuori causa, la caviglia di Pjanic porta ancora i segni di Madrid nonostante i due giorni consecutivi di allenamento e se non bastasse c’è pure una diffida pendente, De Rossi è fuori da un po’ e dunque prevedibilmente sotto ritmo, Keita non può giocarle tutte e tutte dall’inizio alla fine. Strootman invece vorrebbe. Vorrebbe entrare e non uscire più. L’ora sta per scattare.