C’'è un tempo per seminare e uno per raccogliere, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. La Roma sta agendo con una tempistica invidiabile e con un approccio doppio a questa fase delle trattative di mercato. Così, da un lato si è già aggiudicata due svincolati di lusso come Houssem Aouar, centrocampista ex Lione, ed Evan Ndicka, difensore ex Eintracht Francoforte; dall’altro porta avanti gli obblighi di plusvalenze per via del “settlement agreement” sottoscritto con la Uefa. Tutto questo, però, avendo come stella polare l’obiettivo di rinforzare l’unico reparto finora rimasto fuori dai giochi: l’attacco. Che le mosse del club giallorosso siano efficaci lo dimostra chiaramente un fatto: il primo acclarato oggetto del desiderio, Gianluca Scamacca del West Ham, ha già accettato la proposta di tornare a Trigoria, da dove è cominciata la sua avventura fuori dall’Italia.
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Scamacca ha detto sì. Ora serve la formula per l’ok del West Ham
Resta lo scoglio più difficile: convincere la società inglese alle cessione in prestito, magari oneroso. Per il momento il club londinese – che ha pagato il centravanti ben 36 milioni più 6 di bonus – preferirebbe attendere offerte più convenienti per monetizzare, ma non è detto che alla fine non decida di accontentare l’italiano, facendo una sorta di investimento. Dopo l’infortunio al ginocchio, infatti, Scamacca deve rilanciarsi anche in chiave azzurra. Magari una stagione nella Roma agli ordini di José Mourinho potrebbe rimetterlo in vetrina, a tutto beneficio dello stesso West Ham. Per questo i giallorossi non hanno fretta, tenendo conto che al momento la priorità è chiudere la partita delle plusvalenze.
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