Partendo dal suo libro preferito, «Cent’anni di solitudine» di Gabriel Garcia Marquez, Walter Sabatini si racconta in una lunga intervista rilasciata a Massimo Cecchini de "La Gazzetta dello Sport", acquistabile in edicola o cliccando qui. Il direttore sportivo della Roma tra le pagine di un libro ha ha trovato le parole per raccontare alcuni aspetti della sua vita, dai rimpianti, al sesso, fino al rapporto di amore/odio con Pallotta.
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Sabatini: “Non c’è più sintonia con Pallotta, andrò via. Avevo detto a Totti di smettere, lo penso ancora”
Il direttore sportivo della Roma racconta alcuni aspetti della sua vita, come il rapporto con il presidente giallorosso: "C'è uno scollegamento tra me e lui. Questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia...
Proprio riguardo alla proprietà americana, il diesse confessa: "Il mio modo di pensare al calcio è diverso dal loro. Per me il pallone è una sfera magica, l’Aleph di Borges, ci vedo l’universo intero, mentre altri notano solo la sfera di plastica". Sabatini però ha deciso di rimanere in giallorosso ancora per un po', non certo per soldi: "Anzi, altrove potrei guadagnare di più. Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito – e lo percepisco tuttora – uno scollegamento tra me e lui... Mi scusi, non posso andare avanti su questo argomento. Non posso rompere oggi, abbiamo traguardi da raggiungere. Lo farò quando sarò a posto con la mia coscienza. Comunque io non ho mai parlato di dimissioni".
Sabatini continuerà a fare il suo mestiere portando giocatori a Trigoria, ma sempre con l'avallo del suo tecnico: "Io li propongo, ma li condivido con l’allenatore. E poi con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita". Spalletti è tornato a Roma per vincere, cosa che per il momento il diesse non è riuscito a fare: "Perchè divento solo e cattivo nella solitudine. La mia è una condanna fatta di numeri e statistiche, poi certo ci sono anche altri parametri. Ma alla Roma questo problema lo sento nelle viscere".
Un capitolo del suo libro lo riserva a Francesco Totti:"A Francesco ho sempre parlato con affetto. Gli avevo detto: “Smetti”. Lo penso ancora oggi". Sabatini ammette comunque qualche problema legato a vecchie ruggini tra il capitano giallorosso e Spalletti:"Certo che in lui c’era una quota residuale di uno stato d’animo che era maturato in passato, ma Spalletti voleva imporre un modo di essere e ci è riuscito".
Sa bene che su di lei e alcuni agenti girano voci di mazzette nelle transazioni.
"Lo so e mi inquieta, ma senta, non permetto a nessuno di offrirmi neanche un caffè. So che il mio mestiere comporta il rischio di accuse cariche di frustrazioni, ma non mi interessa. La corruzione è del mondo, a volte è stata benedetta perché ha implementato nella storia la costruzione degli Stati. Io non sono una mammoletta, ma considero normale l’onestà".
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