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Sabatini: “Frattesi è il prototipo del centrocampista moderno”

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L'ex ds giallorosso: "Daniele De Rossi diventerà un grande allenatore"

Redazione

"L'Inter? Un sogno averla accarezzata. Ho sbagliato la porta d’ingresso, però. Ho accettato una richiesta interna di rimanere fuori dall’organigramma. - dice Walter Sabatini intervistato da Davide Stoppini su La Gazzetta dello Sport -Non avrei mai dovuto farlo. Non si va all’Inter da fantasma, all’Inter si grattano i gomiti a tavola e si fanno le cose con fermezza. È un rammarico profondo, non mi sono messo in condizione di fare il massimo: andando via da Roma, non c’era altra società che avrebbe potuto emozionarmi". A pensarci bene, lei a Roma ha vissuto la situazione opposta. "Lei allude a Baldini. Ma io devo ringraziarlo, fui lui a fare il mio nome alla proprietà americana. Quando Pallotta gli propose di fare il consulente, dissi a Franco “tu accetta pure, ma io me ne vado, perché nessun direttore sportivo potrebbe lavorare in questo modo”. Sono pieno di difetti, ma non ho mai corso il rischio di diventare patetico". L’Inter è su Scamacca e Frattesi. E lei li ha avuti, a Roma. "La fuga di Scamacca mi spiazzò, rimasi addolorato, ho fatto di tutto perché restasse. Gli avevo promesso di portarlo subito in prima squadra, l’avrei fatto. Frattesi? Lo convocai che era ancora negli Allievi. Gli dissi: “Se non arrivi a fare carriera in Serie A, vengo a cercarti, a picchiarti”. Ricky Massara mi faceva una testa così, per lui e per Antonucci. Frattesi è il prototipo del centrocampista moderno: se io fossi all’Inter, lo prenderei subito. Ma qui a Salerno ne ho uno simile: Ederson". Quanto tempo ha impiegato, per capirlo? "Non ho raggiunto il minuto. In un filmato gli ho visto fare un recupero prodigioso su un avversario. E l’ho preso". La gioia più grande. "Quando Lamela, alla prima con la Roma, segnò con un sinistro all’incrocio. Sentii una bottiglia rompersi dentro di me". Che effetto le fa, l’inchiesta sulle plusvalenze? "Mi inorgoglisce il fatto che le mie siano state tutte dirette, inconfutabili, inattaccabili, senza incroci. E questo lo dico anche per la Roma e i suoi tifosi". Il prossimo grande allenatore, tra i suoi ex giocatori. "Troppo facile, dai: Daniele De Rossi. Ne sono convinto".