Il volto questa volta è meno tirato delle volte precedenti. Nonostante un secondo tempo che non gli è piaciuto e quel gol finale che non gli va già. Ma Rudi Garcia sapeva che oggi era troppo importante vincere e questo gli basta: per l’entusiasmo, per il morale, per il futuro. «Abbiamo giocato un primo tempo bellissimo, prendendo il gioco in mano - dice alla fine -. Nella ripresa poi è vero, abbiamo sofferto, ci siamo dimenticati di giocare, volevamo gestire il risultato invece di chiudere prima la partita. Forse non eravamo neanche più abituati a essere in vantaggio, è umano, ma ci siamo anche organizzati bene».
rassegna stampa
Rudi, che sollievo: «Visto? Il momento no è alle spalle»
"Sapevamo che per rimettere in moto il motore ci serviva una vittoria, solo una vittoria. Allo scontro diretto con la Juventus mancano ancora tante partite, ma con questa vittoria vogliamo iniziare una serie"
VITTORIA SPARTIACQUE E chissà, allora magari questa sarà davvero la vittoria spartiacque, quella che può riconsegnare la Roma a Garcia. «Penso che il momento nero sia passato, con il Parma torneranno tanti giocatori e avrò finalmente la possibilità di fare delle scelte - continua il francese -. Sapevamo che per rimettere in moto il motore ci serviva una vittoria, solo una vittoria. Allo scontro diretto con la Juventus mancano ancora tante partite (in realtà solo due, più due di Europa League con il Feyenoord, n.d.r. ), ma con questa vittoria vogliamo iniziare una serie. E per ora penso solo alla sfida con il Parma». Dove Garcia recupererà non solo Gervinho e Doumbia, di ritorno dalla Coppa d’Africa, ma anche Daniele De Rossi (recuperato dall’infortunio al polpaccio), Manolas e Florenzi, di ritorno dalle rispettive squalifiche (anche se mancherà Holebas).
ESPERIENZA E FALLE Ed allora, a voler essere davvero fiscali, quello che non gli è andato giù è proprio quel gol finale, a recupero oramai praticamente scaduto. «Ho solo quel rimpianto, questa cosa non mi piace, la concentrazione va tenuta fino alla fine - dice ancora Garcia -. Dietro nella ripresa siamo stati troppo bassi, ma è anche vero che un po’ tutta la squadra ha traballato. E non è vero che abbiamo perso di umiltà, anzi. E abbiamo dimostrato che anche con tanti problemi abbiamo tanta qualità. Keita gioca sempre il pallone a terra, Astori ha giocato con tranquillità e determinazione, nonostante l’emozione del ritorno. Totti? Si è sacrificato, dando l’esempio a tutti». Ora occhi sul Parma, sperando che il momentaccio sia davvero finito in soffitta per sempre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA