Nella settimana del derby di A, Roma e Lazio ne conquistano un altro, in Coppa Italia Primavera, eliminando rispettivamente Crotone e Palermo. Sempre ieri la Roma, scrive Oddi su La Gazzetta dello Sport, ha assegnato il numero di maglia a cinque Primavera: il regista Bordin (49), i due interni Frattesi e Spinozzi (52 e 53), il difensore centrale di riserva Ciavattini (50) e la punta esterna Antonucci, classe ’99, a cui è stato assegnato il 48. Un segnale che autorizza quantomeno a sognare. Nella Lazio invece si sta divertendo la generazione precedente, quella in età da Under 21, dal ’94 al ’96, con 6 giocatori già schierati in A: Strakosha, Prce, Cataldi, Murgia, Keita e Lombardi.
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Rossi, Bordin e Frattesi. Ecco il derby che verrà
Le due Primavera hanno passato il turno in Coppa Italia: si sfideranno ai quarti, ma il vero obiettivo è giocarlo coi grandi: ieri la Roma ha promosso cinque giovani
Fuoriquota invece è Edoardo Soleri, numero 9 della Roma: 10 centri per lui. Un anno in meno per il compagno di reparto Keba, 10 gol in 9 apparizioni, dopo 6 mesi di anticamera: la Roma lo aveva preso a gennaio dallo Spoltore, Prima Categoria abruzzese, ma il transfer è arrivato solamente in estate, dopo un nuovo tesseramento, stavolta da svincolato e da maggiorenne. Tre centri in 3 di campionato per Tumminello, che doveva scontare 5 giornate di squalifica per l’espulsione che gli è costata anche il ritiro con la prima squadra: è pronto per tornarci, per lui anche 5 gol in Youth League e 2 all’Olimpico, nel trionfo in Supercoppa, 4-0 ai rivali storici dell’Inter.
Sta facendo grandi cose anche Bordin, numero 10 reinventato vertice basso di centrocampo, piedi morbidi e gran visione di gioco: con l’infortunio di Paredes può sognare il derby, come l’interno Frattesi, centrocampista completo, puntualissimo negli inserimenti offensivi. Classe 1999, 17 anni compiuti a settembre, è il più giovane titolare della Primavera, dicono che a Spalletti piaccia molto: potrebbe strappare una convocazione per domenica, lui che nella Lazio era cresciuto, andandosene nel 2014 per dissidi con il generale Coletta. In quello che sarebbe stato il suo posto, nel centrocampo della Primavera biancoceleste gioca Portanova, classe 2000: personalità, bella corsa, e fede calcistica ereditata da papà Daniele, una vita in serie A, e ogni volta che affrontava la Roma era come un derby. Ora tocca alla nuova generazione, quelli per cui il derby è un sogno, ma non certo un’utopia.
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