La Roma è la squadra della sua vita: è partito dal settore giovanile giallorosso Aleandro Rosi, per poi arrivare a 99 partite in prima squadra, prima di iniziare a girare su e giù per l’Italia, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
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Rosi: “La Roma è un cantiere aperto, ma Fonseca è davvero forte”
L'ex terzino giallorosso: "Non avrei mai immaginato Trigoria senza Totti e De Rossi, ma proprio mai"
Oggi, a 32 anni, da febbraio gioca a Perugia e domani sera, al Curi, gli umbri si presenteranno davanti ai loro tifosi ospitando proprio la Roma. Una sfida speciale per Rosi, che avrà sugli spalti suo padre Vittorio, o meglio “Vittorione”, che lo segue come un’ombra da quando il figlio vinceva lo scudetto con la Roma Primavera e nell’ultimo complicato anno, con la scomparsa della mamma, si è unito ancora di più ai figli. Per Aleandro è un punto fermo, così come, nella sua vita, è stata un punto fermo la Roma.
La incuriosisce la Roma di Fonseca?
"La squadra mi sembra ancora un cantiere aperto da quello che seguo, il gruppo è stato ringiovanito, credo che ci vorrà tempo. L’allenatore mi piace, invece, mi sembra uno in gamba, che sa il fatto suo".
Si può dire che Perugia e Roma si somigliano perché sono due piazze calde che da un po’ non ottengono i risultati sperati?
"Assolutamente. Perugia è una città che merita la Serie A e senza andare troppo in là con i discorsi chissà, magari mi trovo al posto giusto nel momento giusto... La Roma anche merita di vincere, è tanto che non succede anche se hanno vissuto un sogno con la semifinale di Champions con Di Francesco. Io spero che accada presto, come ho detto prima sono un tifoso della Roma".
De Rossi è in Argentina, di Totti si hanno notizie solo tramite le sue storie Instagram.
"Non lo avrei mai immaginato, ma proprio mai. Ho scritto a Daniele, spero con calma quando tornerà di poterlo vedere, ma non credevo che finisse così. Stessa cosa per Francesco. E’ davvero tutto molto strano, la Roma ha perso la sua anima più romana e romanista. E non lo dico io, è sulla bocca di tutti".
Eppure il capitano è Florenzi e c’è anche Pellegrini.
"Con tutto il rispetto, e lo dico davvero, Totti per me è un Dio e anche Daniele era un’altra cosa. Poi è giusto che la fascia la indossi un capitano romano, ma insomma non farei paragoni".
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