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rassegna stampa

Rometta da 3 punti

Contro il Qarabag squadra sotto ritmo, ma alla fine matura un successo esterno atteso da sette anni

Redazione

Dopo sette anni, la Roma torna a vincere una partita di Champions in trasferta. Il peso del successo, tuttavia, si limita al dato temporale, perché pur nel territorio positivo dei tre punti arriva un risultato striminzito e non ricco di gioco. La classifica del girone di Champions non dispiace, in particolare il secondo posto provvisorio regalato dal successo del Chelsea a Madrid, ma la Roma si è giocata il jolly.

Dopo un quarto d’ora la Roma è già sul 2-0. In scioltezza: Manolas mette la testa su un tiro di Pellegrini, Dzeko punisce l’amico Sehic a conclusione di un triangolo stretto tra le tre punte, una specie di lavagna in movimento delle teorie tattiche di Di Francesco. Nella ripresa però appena tre conclusioni serie, tutte ispirate da Dzeko: ma due concluse dai terzini, una da Florenzi nel finale.

La Roma gioca sotto ritmo, come se avesse un paio di marce nel motore ma senza la capacità di usarle. Sono 102 i chilometri percorsi, in una competizione in cui la media è 110. Gonalons fa fatica a proporsi, non rappresenta il fulcro delle azioni, non si propone – così l’azione, con tutto il Qarabag sotto-palla, deve sempre partire dai due centrali di difesa -, soprattutto perde palloni sanguinosi in una posizione che non ammette quel tipo di errori. Sul più grossolano, il mobilissimo centravanti Ndlovu gli porta via palla e innesca l’elettrico Henrique: controllo e tiro, partita che sembra riaperta.

Sembra, appunto, perché pur non brillando i giallorossi riescono a controllarla. I cambi aiutano Di Francesco. Florenzi per Defrel (problema muscolare al flessore sinistro, niente Milan) aggiunge attenzione a destra, De Rossi per Gonalons riporta equilibrio e presenza scenica in mezzo al campo. Con un ultimo brivido, il colpo di testa di Ndlovu che sfiora il palo: ecco il rischio europeo di non chiudere le partite. Certo, con i quattro punti in classifica si può pensare con maggior tranquillità a come migliorare. Le basi non mancano.

(A. Frosio)