Da una parte c'è lui, figlio der Mudena, con il lupetto tatuato sul collo. Dall'altra lei, figlia der Catena, cuore biancoceleste. Curva Sud contro Curva Nord nella periferia di Roma di oggi. Ed ecco due famiglie divise dal tifo trasformarsi nei Montecchi e Capuleti di Shakespeare per "Romeo l'Ultrà & Giulietta l'Irriducibile", in scena dal 3 al 13 ottobre al Teatro Ciak di Roma. Il regista romano e romanista Gianni Clementi intervistato da Elisabetta Esposito su "La Gazzetta dello Sport": "È una storia d'amore, un po' come il tifo di oggi. Le curve sono diventate ricettacoli di odio ingiustificato, ma sono lì tanti giovani riescono a colmare quel desiderio di appartenenza che un tempo era soddisfatto dalla politica. Il problema è che se vado in Sud con mio figlio e mi ritrovo immerso tra braccia tese e buu razzisti non mi riconosco. Fonseca? È per un calcio spregiudicato, divertente ma rischioso. Sono contento della trasformazione di Dzeko, Veretout è un innesto fondamentale e Zaniolo un fenomeno. Mi piace anche Kluivert, spero prenda preso coraggio".
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Romeo&Giulietta ultrà in un derby che fa pensare
Il regista Clementi: "Amore e tragedia, come il tifo di oggi in curva fra violenza e razzismo"
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