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La Gazzetta dello Sport

Roma, una festa Colossale. Mou e squadra portati in trionfo da 150mila tifosi

Roma, una festa Colossale. Mou e squadra portati in trionfo da 150mila tifosi - immagine 1

Sull’autobus dei calciatori è festa da ragazzi. Ci sono anche i Friedkin

Redazione

La Roma dei trionfi dei Cesari, in fondo, doveva essere assai simile a ciò che il nostro limitato orizzonte riesce a scorgere, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. A questa onda umana felice e vincente, a questi fumi colorati che si arrampicano verso il cielo, a questa fallibile sensazione d’invincibilità che una volta veniva assicurata dalle legioni e adesso da un manipolo di ragazzi arrampicati su un autobus scoperto, destinati a essere, almeno per un giorno, contemporaneamente piccoli e immensi. Oltre centocinquantamila persone hanno deciso di dire grazie a una squadra di calcio in grado di far sentire ciascuno di loro come parte integrante del flusso della storia.

Parlare di festa non dà il senso di ciò che si annusa. Quella coppa che si staglia sul pullman che porta i calciatori - il primo di una carovana che arriverà a contarne tre, tutti con la scritta "Roma ha vinto" sulla fiancata - è un contenitore che trascende dal calcio per entrare nelle spire del tempo. La Roma non vinceva un trofeo da 14 anni e proprio per questo si era venuto a creare un gap generazionale che porta i più giovani a vivere una sorta di “prima volta” cosciente di un successo e i più anziani a spolverare i loro ricordi. Davanti a una passione del genere, si capisce perché i programmi originali cambino in corsa.

Sull’autobus dei calciatori è festa da ragazzi. Si parte in maglietta rossa, ma la temperatura bollente fa mettere subito a nudo tutti i tatuaggi. La folla circonda il mezzo, si rischia, così per fare dieci metri occorre mezz’ora. Ma non importa perché si canta e si balla. I cori della curva come le canzoni alla moda. Sono Mancini e Zaniolo a guidare la festa, ben supportati da Spinazzola e Ibanez. Nella cascata di slogan entra ben presto la Lazio. Sullo stesso pullman dei calciatori c’è anche Tiago Pinto, mentre quello subito dietro è destinato a Mourinho e al suo staff. José ha l’aria papale. In maglietta rossa saluta la folla con fare benedicente, provando una commozione trattenuta.

La vera meraviglia, però, trova spazio sul terzo autobus, che si aggrega più tardi. Li c’è la famiglia Friedkin al gran completo, che beve champagne ed è quasi incredula per ciò che vede. "Presidente, portaci Dybala" a cui l‘uomo risponde solo con sorrisi. Nei prossimi giorni la Roma sarà ricevuta in Campidoglio dal sindaco Gualtieri, che ha benedetto la festa di popolo. Bene così. D’altronde non è sempre vero che la felicità dura solo un attimo.