Alla fine ad andare in paradiso stavolta è la Roma e i suoi quattro santi laici - Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Abraham - che per la prima volta si sono messi in marcia insieme anche loro, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Occhio ai particolari.
La Gazzetta dello Sport
Roma, un pieno di Joya
Non è solo il successo per 1-0 - santificato da una rete di Ibanez - contro una grande d’Inghilterra a rendere la serata speciale. Infatti, al di là della ovvia etichetta di amichevole e della condizione non perfetta di entrambe le squadre, è stata partita vera, ricca di durezze e piena di una tensione che è andata lievitando col passare dei minuti.
Adeguatamente supportato il Quadrato Magico rende la Roma non solo candidata a un posto fra le “top four”, ma anche in chiave scudetto. E anche per due altri buoni motivi. Il gruppo non ha perso quelle caratteristiche che l’hanno resa vincente nella scorsa stagione: una difesa impenetrabile e una grande efficacia nello sfruttare le palle inattive. Risultato: il Tottenham non ha fatto un tiro nello specchio della porta e la rete è arrivata su angolo battuto da Dybala - osannato anche dai tifosi Spurs - e colpo di testa vincente di Ibanez. Il delitto perfetto o quasi, tanto che i più teneri alla fine sono stati i tre ragazzini che hanno fatto invasione di campo per andare a caccia di selfie.
Nel primo tempo Mourinho colloca capitan Pellegrini in mediana, piazzando Dybala e Zaniolo alle spalle di Abraham. Spetta a Cristante occuparsi più della copertura, mentre sulle fasce Karsdorp resta più bloccato rispetto a Zalewski, che in partenza si dimostra un eccellente trampolino di lancio per le azioni. La notte di Haifa dice Roma. La voglia di sedersi al tavolo dei grandi ormai c’è tutta. E i Friedkin, sui social, fanno i complimenti.
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