Quello che fa più male della notte di Manchester non è il 6-2 che rende quasi impossibile la finale. È invece il modo in cui l’illusione s’è spezzata, senza alibi, dopo un primo tempo entusiasmante e dal sapore vagamente epico, quando sembrava che la Roma fosse davvero superiore a un’inglese come lo United nel suo stadio meraviglioso sebbene vuoto, scrive Fabio Licari su La Gazzetta dello Sport. Ci abbiamo creduto tutti, sì. Ma poi l’improvviso e irreversibile crollo, il buio totale, come se la Roma non fosse neanche rientrata in campo. Niente può giustificare un secondo tempo imbarazzante nel quale lo United ha segnato cinque gol, ma potevano essere di più, fissando un tremendo risultato tennistico. La Roma ha dimostrato di saper recuperare situazioni quasi disperate, come il 4-1 con il Barcellona cancellato dal 3-0 del ritorno, sempre nel 2018. Ma ora di gol dovrebbe segnarne quattro. Sembra impresa molto dura anche psicologicamente: il rischio è una resa come quella già avvertita in campionato. Ora su futuro giallorosso di Fonseca s’addensano nubi sempre più nere. Questo sembra un addio.
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La Gazzetta dello Sport
Roma, un crollo senza alibi e il bivio che mette i brividi
Il vantaggio aveva illuso, poi nella ripresa i giallorossi hanno sbagliato tutto
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