Oggi riassaporando la storia del 3-0 inflitto al Barcellona in Champions League un anno fa, la Roma non prova solo la dolcezza di una serata epocale, ma vive anche l’autoconvincimento, in tempi malinconici, che tutto è sempre possibile, che il fatturato non corre in campo, che il blasone non basta e che, anche se Messi gioca contro di te, non c’è bisogno di Obama per dire: "Yes, we can". Come scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, un anno fa Eusebio Di Francesco, tirando fuori a sorpresa dal cilindro la difesa a tre, era il santo laico di una città, il d.s. Monchi il Lancillotto del mercato e il presidente Pallotta il re taumaturgo della storia giallorossa. Eppure 365 giorni dopo tutto sembra cambiato. E non si tratta della classifica deludente o della Champions abbandonata agli ottavi contro il Porto. Pensateci. Nonostante le irridenti smentite su interesse dei fondi del Qatar per il club, il presidente sembra aver perso ascendente sul tifo e così manca da Roma da quei giorni, il d.s. Monchi si è dimesso, il d.g. Baldissoni è diventato vicepresidente con deleghe legate al nuovo stadio, il Coo Guido Fienga è diventato Ceo con deleghe sportive, Di Francesco è stato esonerato e lo staff medico accomiatato, così come alcuni dei simboli di quel match, cioè Alisson, Strootman e Nainggolan. Tutti coloro che quella sera hanno avuto uno spicchio di Roma addosso, hanno raccontato una certezza, quella di aver vissuto "l’emozione più grande" della vita calcistica. Lo ha detto Manolas, l’uomo copertina del trionfo, lo ha ribadito un anziano bucaniere delle aree di rigore come Dzeko, lo ha confermato capitan De Rossi. Certo, il ricordo di aver scritto una pagina nella storia del calcio, forse aiuterà poco la quotidianità di Ranieri, ma è anche un modo per far lievitare, nell’immediato, il sogno del ritorno in Champions e, in futuro, quello di leopardiane "magnifiche sorti e progressive".
rassegna stampa
Roma, ti ricordi? Un anno fa la rimonta con il Barça, ora è cambiato tutto
Messi & Co. battuti 3-0, fu semifinale: 12 mesi più tardi, Monchi e Di Francesco non ci sono più, il futuro di Dzeko e Manolas è incerto
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