Che cosa avrà pensato Daniele De Rossi quando alle 8 di ieri Dan e Ryan Friedkin gli hanno comunicato l'esonero, non è difficile immaginarlo, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport. Le stesse sensazioni provate in fondo dal predecessore José Mourinho nove mesi fa: amarezza, delusione, orgoglio ferito. E, come in un teatro in cui gli attori si invertono i ruoli sul proscenio di Trigoria, allo stesso modo il successore sulla panchina della Roma, Ivan Juric, incaricato dai proprietari qualche minuto dopo, ha reagito con gioia. Accettando col cuore gonfio di speranza la sfida Champions lanciata dai padroni americani. Il nuovo allenatore ora è lui e la vita giallorossa continua, anche se tra continui colpi discena e malumori di parte della tifoseria. E così, in una storia che si ripete, è andato in scena un altro "film" giallorosso con registi i Friedkin: all'improvviso (ma non troppo), le decisioni forti. Troppo pochi 3 punti in quattro gare (1 vittoria nelle ultime 13 gare uffi-ciali) secondo gli americani a fronte di una campagna acquisti faraonica. E, alla base della decisione, forse anche una gestione a livello mediatico ritenuta non soddisfacente delle situazioni legate ai casi Dybala e Zalewski.
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Roma, svolta Juric. De Rossi esonerato: paga l’avvio flop
"Una scelta nell'interesse della squadra per poter riprendere prontamente il percorso auspicato", recitava in mattinata il comunicato del club, per il quale l'esonero è stato motivato solo da una scelta tecnica legata ai risultati, seppur dolorosa. E DDR, dal canto suo, è rimasto sorpreso (aveva firmato a giugno un triennale), anche se con eleganza ha accettato il verdetto ringraziando pure i Friedkin per l'opportunità concessa e salutando i giocatori, alcuni commossi. Un aspetto, piu di ogni altro, il tecnico l'ha poi confidato agli amici più stretti: ovvero che lui non ha mai litigato con nessuno durante la sua gestione e se ne è andato consapevole di aver dato tutto. Quando poi, in tarda mattinata, Capitan Futuro ha lasciato Trigoria a bordo della sua Lamborghini, firmando pure autografi, negli stessi minuti atterrava a Ciampino Juric. Che si è diretto verso la sede per incontrare la proprietà, davanti alla quale ha firmato un contratto fino a giugno 2025 con un ingaggio di 2 milioni e un'opzione sul rinnovo in caso di raggiungimento dell'obiettivo Champions: l'esplicita richiesta della proprietà al neo allenatore. E uno che ieri ha già diretto il primo allenamento a Trigoria, facendo sentire la sua voce. Anche perché il tempo a disposizione è poco e domenica c'è la lanciatissima Udinese da cui ripartire per dare la sterzata.Probabile che domenica il popolo della Curva reagirà al nuovo ribaltone all'Olimpico con cori e qualche striscione mirato per manifestare i propri sentimenti. Quelli che Juric, che sarà presentato sabato in occasione della conferenza pre-gara, non avrà probabilmente nemmeno il tempo di raccontare.
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