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Roma, Svilar ha già fretta: “Non vedo l’ora di iniziare”

Roma, Svilar ha già fretta: “Non vedo l’ora di iniziare” - immagine 1
È sbarcato il nuovo portiere: "Sono orgoglioso di avere firmato per una società così grande. Lavorare con Mourinho mi sembra incredibile"

Redazione

Le vacanze a Mykonos, tra mare e soprattutto allenamenti, perché la voglia di giocarsi al meglio l’avventura romana, per Mile Svilar, era ed è tanta, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. Ieri è sbarcato a Roma alle 9.30 e la giornata è stata un po’ meno frenetica rispetto a quelle che vivono in genere i nuovi acquisti perché aveva già sostenuto le visite mediche. La Roma lo prende a parametro zero dal Benfica, con indennizzo al club portoghese visti i buoni rapporti e visto che l’ok alle visite è arrivato quando, formalmente, era ancora un loro tesserato: l’intenzione è farlo crescere un anno con Rui Patricio e capire se ci siano o meno i margini per farlo diventare il numero uno.

Voglia di rivincita Il talento c’è, l’età è dalla sua parte: Rui ha compiuto a febbraio 34 anni, Svilar ne deve ancora compiere 23. Nato ad Anversa, di origine serba, ha la doppia cittadinanza e ha, soprattutto, la voglia di scrollarsi di dosso la fastidiosa etichetta di promessa mancata: Pinto nel 2017 lo ha portato al Benfica, a 18 anni ha esordito in Champions contro lo United di Mourinho (che ne rimase colpito), poi però le cose non sono andate bene ed è stato relegato nella formazione B. In attesa di rivedersi sul campo la prossima settimana, è ora Svilar a parlare così del suo allenatore: "Poter lavorare con lui è incredibile e sono pronto a fare tutto quello che posso per aiutare la squadra. Mi sembra surreale, lo vedevo sempre in televisione".

Per aiutarlo a crescere, la Roma ieri l’ha portato subito nell’archivio storico del club e gli ha mostrato, con tanto di guanti per non rovinarla, una maglia appartenuta a Franco Tancredi e indossata in una partita storica: Genoa - Roma, 8 maggio 1983, giorno del secondo scudetto. Non sarà un’eccezione, ma una regola: quando possibile ai nuovi arrivati sarà subito mostrata l’area, cresciuta molto nel corso degli anni, dove la società giallorossa tiene tutte le maglie e i più importanti reperti storici. Un modo per far immergere i giocatori, immediatamente, nel mondo Roma.