La Roma chiude l’anno, il primo interamente condotto da Paulo Fonseca, con la vittoria numero 19 in 35 partite di campionato, poco più di un successo su due, e 62 punti, scrive Pierfrancesco Archetti su La Gazzetta dello Sport. E’ da sola dietro alle milanesi, ma dopo la grandinata rimediata a Bergamo domenica sapersi mostrare quasi asciutta nell’ultimo match del 2020 è il merito più immediato.
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Roma sull’altalena. Con il Cagliari segna, sbaglia va in crisi e poi si rialza. Adesso è terza
In vantaggio con Veretout, spreca tanto rischia col solito quarto d’ora di amnesie ma stavolta reagisce con Dzeko e Mancini
Contro il Cagliari la Roma comanda tre quarti di partita, potrebbe segnare di più per evitarsi i brividi, non ci riesce e si perde per un terribile quarto d’ora, quando il Cagliari potrebbe addirittura sorpassarla. La banda di Fonseca riesce però a trovare la forza e le giocate dell’inizio, si riallontana, comunque regala il 3-2 nel recupero. Quasi per ricordarsi che non è guarita del tutto.
Fra i primi a rialzarsi dal 4-1 di domenica c’è Jordan Veretout: il francese aveva lanciato verso la porta Muriel sul terzo gol, adesso invece inizia raccogliendo una pregevole ripartenza in cui ci sono le tracce di come Fonseca voglia spezzettare la protezione a cinque degli avversari: velocità, cambi di campo, verticalizzazioni di prima rasoterra oppure palloni lunghi alle spalle dei centrali sardi.
Karsdorp è protagonista: due cross per le reti di Veretout e Dzeko. Il 2-1 del bosniaco, in un’azione stile primo tempo, è anche il segnale che la strizza è passata; il 3-1 di Mancini è anche il frutto dei cambi di Fonseca, con Smalling (assist per il compagno) e Ibanez dentro per risistemare la difesa.
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