Se l’Olimpico è oramai diventato un tabù, c’è una Roma che continua a funzionare sufficientemente bene ed è quella formato-trasferta. Nel 2015, lontano dalle mura amiche, i giallorossi hanno portato a casa otto punti su 12, con due vittorie (colte a Udine e Cagliari) e due pareggi su campi difficili come quelli di Palermo e Firenze. Meglio della squadra di Rudi Garcia, in questo primo scorcio di 2015, hanno fatto solo il Torino (10 punti in 4 partite) ed il Napoli (9 punti, sempre con 4 gare lontano dal San Paolo). Neanche la Juventus ha fatto meglio dei giallorossi, anche se in realtà la capolista potrebbe avere lo stesso identico rendimento (finora per gli Allegri-boys 5 punti in tre trasferte). Che, tra l’altro, se si allunga la serie andando ancora più in là, quella della Roma arriva a 4 vittorie e due pareggi nelle ultime 6 trasferte, includendo anche i successi di Genova (con i rossoblù di Gasperini) e Bergamo. Quella, però, era una Roma ancora non malata, o almeno appena con qualche minima linea di febbre. Quella del 2015, invece, è nel pieno della bufera. Ma fuori casa riesce a raccogliere eccome. Ed a produrre.
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Roma sorridi! Lontano da casa sei sempre da Champions
Nelle ultime quattro trasferte la Roma ha collezionato 8 punti sui 12 disponibili (solo Napoli e Torino hanno fatto meglio). I giallorossi cercano punti e morale per affrontare una "dieci giorni" decisiva
CROCEVIA IDEALE - Insomma, se è vero (come è vero) che Verona è una gara fondamentale, un crocevia per capire se poter sperare ancora o meno nello scudetto (considerando poi che ci sarà proprio lo scontro diretto in casa con la Juventus, il 2 marzo all’Olimpico), è anche vero che la Roma sembra poter ben sperare, in considerazione di tutta una serie di fattori: prima di tutto il fatto che non si gioca in un Olimpico che comincia psicologicamente a pesare (e dove la Roma, al 90’, non vince da 9 gare consecutive, per una striscia del genere bisogna risalire a ritroso fino al 2005), poi che i giallorossi troveranno il peggior Verona dell’era Mandorlini (4 sconfitte nelle ultime 5 partite) e che la sfida di oggi sembra configurarsi proprio nel modo migliore per la Roma, quello che più piace a Rudi Garcia, con spazi a disposizione e campo per giocare.
TRIDENTE LEGGERO - Ecco, forse una delle chiavi della Roma da trasferta continua ad essere proprio questa, il fatto che quando va a giocare fuori trova ovviamente squadre che si chiudono meno, concedono qualcosa in più e lasciano il campo allo sviluppo migliore della manovra giallorossa, quello dinamico ed in velocità. Così, ad esempio, lo scorso anno è arrivato anche il 3-1 con cui la squadra di Garcia violò il Bentegodi (con reti di Ljajic, Totti e Gervinho). E così la Roma spera di tornare a vincere anche questa volta, sfruttando soprattutto la verticalità e la velocità dei suoi attaccanti. Ecco perché il tecnico francese sta pensando al tridente leggero (Gervinho, Ljajic e Verde, con eventualmente l’opzione Florenzi al posto del baby campano nel caso in cui Torosidis giochi terzino destro).
DOPPIA ESTERNA - Del resto, è proprio fuori casa che la Roma deve ricostruirsi ora il suo futuro, perché dopo la trasferta di oggi pomeriggio a Verona, giovedì ne arriverà un’altra fondamentale, quella di Rotterdam, dove Totti & company devono andare a caccia della vittoria. O, quantomeno, di un pareggio con gol, che vorrebbe dire qualificazione o, nel peggiore dei casi (1-1) i supplementari. Insomma, servirà un’altra ottima prestazione, se non grande, considerando che il De Kuip potrebbe essere stracolmo di tifo e di passione. «La Roma non si immagina neanche cosa l’aspetta», ha detto alla fine della sfida d’andata Kazim Richards. Potrebbe essere così, anzi magari lo sarà anche. Ma forse neanche il Feyenoord non sa cosa potrebbe aspettarlo se solo la Roma tornasse di colpo quella di settembre-ottobre, quando rifilò 5 gol al Cska Mosca e sfiorò il successo a Torino, con la Juventus. Quella fu la Roma più bella in formato trasferta, nonostante la sconfitta. A Verona, oggi, potrebbe bastare anche molto meno per sperare ancora.
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