A meno di clamorosi, a questo punto, dietrofront, già da domani, nei vertici che ci saranno a Trigoria, la Roma cercherà di chiudere quanto prima l’attaccante che arriverà al posto di Edin Dzeko, scrive Chiara Zucchelli su Gazzetta.it. Perché lo chiede Mourinho. Perché lo chiedono i giocatori, comunque toccati dall’accelerata della trattativa Dzeko - Inter. Perché lo chiedono i tifosi. E perché lo vuole anche la proprietà. Il nome che metterebbe, anzi mette, tutti d’accordo è quello di Mauro Icardi che porterebbe a Roma gol, sicuramente, personalità, e anche entusiasmo, aspetto da non sottovalutare. C’è “solo” un problema: Maurito costa tanto. Costa tanto il suo ingaggio da 9 milioni a stagione e costa tantissimo il suo cartellino, visto che il Psg, due anni fa, lo ha pagato oltre 70 milioni. Cifra a cui ovviamente la Roma non pensa neppure. Come si può ovviare a tutto questo? Con un prestito biennale e una riduzione dello stipendio da parte dell’argentino. Dovrebbe, in sintesi, scommettere su se stesso, ragionando che al Psg è uno dei tanti (e con Messi non si è mai preso), a Roma sarebbe il re dell’attacco. Altri nomi, che scaldano meno, sono quelli di Scamacca, di proprietà del Sassuolo ed ex prodotto del vivaio giallorosso, Seferovic del Benfica (proposto da Ramadani), Azmoun dello Zenit e, secondo alcuni intermediari di mercato, Lacazette dell’Arsenal, per cui la Roma avrebbe fatto un sondaggio. Ma i rapporti con i Gunners, dopo la trattativa finita male per Xhaka, sono ai minimi storici, senza considerare che l’attaccante, se si muoverà da Londra, lo farà per giocare la Champions.
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La Gazzetta dello Sport
Roma, si lavora per il dopo Dzeko: il sogno è Icardi
L'argentino può arrivare con un prestito biennale e una riduzione dello stipendio. Scamacca e Lacazette le alternative
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