Guardate sopra e trattenete il fiato. Nella malinconica decadenza del nostro campionato, vi meravigliereste se la Roma 2 – quella delle (presunte) riserve – arrivasse senza fatica in Europa League? Noi no, e forse siamo in buona compagnia, visto che – esaminando i principali siti che si occupano di trasferimenti calciatori – il valore teorico di questa formazione è compresa in una forbice che va dai 90 ai 100 milioni di euro. Niente male, per essere un «lato B» di una canzone apparentemente destinata ad avere grande successo.
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La Roma si fa in 2. Garcia ringrazia «Siamo più forti»
La Roma, cosiddetta delle riserve, non troverebbe troppa fatica nel prendersi un posto in Europa League, dato che il suo valore è tra i 90 e i 10 milioni di euro.
Tutti «nazionali» Ma se il denaro non assicura certezze, il dato tecnico non lascia dubbi di sorta. Tutti i giallorossi inseriti in quella formazione sono (o sono stati) nelle squadre nazionali dei loro Paesi e molti di loro nei club hanno carriere già ricche di successi (Torosidis, Yanga-Mbiwa, Holebas, Keita, Ucan e Ljajic). Una sorta di certificato di garanzia a cui Rudi Garcia ha subito attinto, se si pensa che sabato scorso l’allenatore – per sostituire Manolas, Totti e Iturbe – ha fatto entrare Keita, Florenzi e Ljajic, ovvero tre giocatori che in questi giorni sono stati regolarmente convocati da Mali, Italia e Serbia per giocare in nazionale. Un lusso, crediamo, che non molte squadre in Europa possono permettersi, senza contare che – in questi tempi grami – avere in formazione tre italiani (Astori, Florenzi e Destro) non è niente affatto male.
Garcia, multe e sorrisi Con queste premesse, siamo convinti che le multe in arrivo per Garcia saranno parecchie e tutte accettate col sorriso. Vista l’abitudine dell’allenatore francese di restare in contatto con i suoi assistenti seduti in tribuna comunicando con le trasmittenti le cose che non vanno (e quindi anche i cambi da fare) e potendo attingere ad una panchina del genere ogni informazione sarà preziosa. Assai più dei 10.000 euro comminati ieri al club giallorosso proprio «per avere un componente della panchina aggiuntiva, nel corso del primo tempo contro la Fiorentina, fatto uso reiteratamente di una apparecchiatura ricetrasmittente».
Pallotta e lo stadio Al netto delle valutazioni sulle singole squadre B – e a nostro parere è dura far meglio della Roma –, Garcia è soddisfatto della rosa che la società gli ha messo a disposizione. «È un gruppo migliore rispetto al passato. Ho più soluzioni tattiche da effettuare». Proprio vero, visto che già adesso il pendolo oscilla spesso tra 4-3-3 e 4-2-3-1. L’ottimismo del francese, comunque, probabilmente era quello che James Pallotta voleva sentire. Il presidente – rimasto a Roma in questi giorni sia per vacanza, sia per seguire da vicino i giorni decisivi per lo stadio di proprietà (giovedì arriverà la certificazione attesa sulla pubblica utilità, condizionata però a ulteriori modifiche del progetto) – ormai ha assunto maggiore dimestichezza col calcio italiano, tant’è che è già carico dopo l’ottimo inizio di campionato. «Abbiamo una grande squadra, il nostro obiettivo è lo scudetto».
Infortunati & talenti D’altronde un gruppo del genere (a cui per il momento mancano i lungo degenti Balzaretti e Strootman) consentirà anche di valorizzare baby talenti di cui forse sentiremo parlare, Ucan, Paredes e Sanabria su tutti. Effetti collaterali? L’invidia dei «poveri» della nostra Serie A. Dinanzi a tanta abbondanza spesso inutilizzata, meglio premunirsi strofinando qualche amuleto.
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