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Roma, sì al piano per blindare Pellegrini e Zaniolo

LaPresse

Il gelo tra Pallotta e Friedkin prepara un esodo da 145 milioni: così gioielli salvi

Redazione

Il gelo calato tra James Pallotta e Dan Friedkin nella trattativa per l’acquisto del club giallorosso, non è una bella notizia per la dirigenza, chiamata a fare gli straordinari nelle cessioni per fare cassa, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Possibilmente, però, senza cedere i due gioielli del gruppo, ovvero Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. Un surplus di lavoro per il d.s. Petrachi che, sia pur affiancato dall’esperienza di Franco Baldini, è atteso da una sorta di esame di maturità, tanto più che il mantra che si recita a Trigoria di questi tempi dice: la bravura di un d.s. si dimostra non tanto quando compra, ma quando vende. Sarà vero?

Certo, il rifiuto di Pallotta ha immalinconito tanti dell’universo giallorosso. I 575 milioni offerti da Friedkin (passività e ricapitalizzazione comprese), più i 20 di prestito, con un totale di 200 milioni versato in dieci giorni e il restante nel giro di un mese, avrebbe dato ossigeno al bilancio, ma lo "spostamento" di 85 milioni da Pallotta alle finanze del club – cosa che avrebbe creato una perdita di quasi un centinaio di milioni al patto di sindacato che controlla la Roma – è stato ritenuto (per ora?) inaccettabile dal presidente, che in questi 9 anni ha versato nelle casse poco meno di 300 milioni. E se a Trigoria adesso sono pessimisti sulla riapertura delle trattative, il Piano B è già pronto: vendere.

L’elenco di quelli da subito sul mercato è lungo, tenendo conto che per alcuni si farà solo cassa e risparmio d’ingaggio, mentre per altri anche plusvalenza. Florenzi, Bruno Peres, Spinazzola, Fazio, Juan Jesus, Kluivert, Under, Pastore, Perotti e il baby Riccardi hanno virtualmente la valigia pronta, senza contare i rientranti Olsen, Coric e Gonalons. E se per Schick c’è la ragionevole certezza che il Lipsia entro il 15 giugno eserciterà il riscatto con lo sconto (25 milioni pagati subito, e non 28 dilazionati in un anno e mezzo), per tutti quelli nella lista l’addio è più complicato di quello che sembra. Insomma, i circa 145 milioni potenziali che i siti specializzati danno complessivamente come valore di mercato per i 13 citati, non saranno facili da raggiungere.