I bilanci della Roma sono in sofferenza estrema, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. tanto che i giocatori giallorossi stanno trovando un accordo con la dirigenza per rinunciare (almeno, sperano a Trigoria) al 70-80% della mensilità di marzo (la società vorrebbe un taglio del circa 13 milioni, ma qualche resistenza non manca, nonostante i contatti con i colleghi di altre società) e spalmare gli stipendi di aprile, maggio e giugno per la durata dei singoli contratti. Ma poiché ogni rapporto fra calciatore e club è estremamente complesso, i rispettivi agenti fanno capire che alcuni contratti - pieni di clausole di ogni tipo - andrebbero riformulati per intero. E qui, però, che la difficoltà diventa opportunità. Visto che nella squadra tra i leader della trattativa "sindacale" c’è anche il vice capitano Lorenzo Pellegrini, perché non partire proprio da lui e portare a casa il rinnovo più desiderato dal mondo giallorosso?
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Roma, sforbiciate su misura. E Pellegrini allunga subito
La spalmatura di un trimestre farà riformulare alcuni contratti. Così si blinda Lorenzo fino al 2025
È noto che il centrocampista, messo dinanzi ad un progetto ambizioso, non avrebbe difficoltà nello sposare la Roma per il prossimo quinquennio, che dovrebbe regalargli - incassata da tempo la benedizione di Totti - anche la fascia di capitano. Naturalmente il suo ingaggio andrà aumentato (almeno) a 3 milioni netti a stagione, consentendo così alla dirigenza di togliere dall’accordo quella clausola di rescissione da trenta milioni, che turba tuttora i sonni dei tifosi.
Intanto il passaggio del pacchetto di maggioranza fra James Pallotta e Dan Friedkin, naufragato più di un mese fa a causa della pandemia - che adesso sta picchiando forte anche negli Stati Uniti - non si sa quando potrà riprendere, ma una cosa è certa: se lo farà, sarà a cifre e con modalità senza dubbio molto diverse rispetto ai circa 700 milioni pattuiti (debiti e ricapitalizzazione da 150 milioni compresi). Ciò che rischia di saltare, ovviamente, è il margine di plusvalenza che il patto di sindacato guidato da Pallotta si era assicurato (sui 90 milioni), ma forse il taglio richiesto sarà ancora maggiore.
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