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Roma senza tessere

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Niente rischi per stop e rimborsi. Col “green pass” si pensa alle mini-tessere per la seconda parte

Redazione

Il calcio, ovviamente, è una vittima collaterale del Covid19, ma è giusto segnalare, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport,  come la pandemia abbia tolto alle società anche uno degli introiti storicamente più certi della propria storia: gli abbonamenti. Questo vale ancor più per società come la Roma che ha sempre considerato le tessere una sorta di punto fermo del proprio budget. Un peccato, perché l’effetto Mourinho sarebbe stato un formidabile trainante. Invece, entro giugno la Serie A dovrebbe decidere in merito alle possibili riaperture agli spettatori in campionato, ma questo assai difficilmente porterà agli abbonamenti perché il rischio che in autunno il Covid “regali” altre varianti c’è sempre, e la Roma ancora deve rimborsare tutti i voucher della stagione 2019-20. Così, si dovrebbe ripartire dai 15.954 spettatori dell’Olimpico durante l’Europeo, cioè il 25% della capienza di un impianto che ormai, con le modifiche, può ospitarne circa 64.000. Possibile, però, che nel corso della stagione – davanti alla regressione della pandemia – le maglie siano allargate, sia a livello di norme distanziamento che di utilizzo del "green pass". A quel punto, è possibile che possano essere varati dei mini-abbonamenti per dei pacchetti di partite.