No contest, niente partita, tanto a nulla, Roma imperiale, Bologna senza nemmeno il minimo sindacale, sbriciolato in 45’ "scandalosi" come dirà poi Sinisa, come scrive Matteo Dalla Vite su La Gazzetta dello Sport.
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Roma senza pietà, cinque gol in 45 minuti. Ma il Bologna chi l’ha visto?
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Un distanziamento siderale ha diviso un pianeta e l’altro, un oceano di iperspazio in cui i giallorossi hanno messo dentro tutto con facilità devastante e nel quale i giocatori di Miha hanno toccato il fondo senza poter (e dover) trovare giustificazioni viste l’inferiorità e la mollezza con le quali hanno vissuto un pomeriggio infernale, imbarazzante.
"Sembrava scapoli e ammogliati, solo che noi eravamo sia gli scapoli sia gli ammogliati" ha detto Miha che non ha voluto responsabilità sul tracollo. Tutti un po’ fantozziani i rossoblù: con la Roma che pareva il Mega Direttore Galattico. Il Bologna dovrà trovare mercoledì contro quello Spezia che l’ha eliminato dalla Coppa Italia.
E la Roma? Come a Playstation, ma contro nessuno. Cinque gol di una facilità pazzesca, con un inconcepibile “distanziamento sociale” del Bologna. Dal primo gol (autorete di Poli con volata-cross di Spinazzola), al secondo (Dzeko si ingurgita Danilo), al terzo (Pellegrini s’infila con la linea bolognese altissima), al quarto (Veretout brucia 6 uomini imbambolati sulla linea dell’area grande), al quinto (Mkhitaryan libero come nel salotto di casa propria), è stato uno show giallorosso.
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