Si è pure giocato a pallone. Scrive G.B. Olivero su La gazzetta dello Sport, dopo l'esonero di un allenatore amatissimo, la contestazione dei tifosi, la scelta di un tecnico che non trasmette particolari emozioni, le dimissioni della Ceo Lina Souloukou, i fischi dell'Olimpico durante il riscaldamento e lo sciopero della Curva Sud deserta nei primi ventinove minuti, si è pure giocato a pallone. E la Roma di Ivan Juric ha fatto quello che non era riuscito nei primi quattro turni a quella di Daniele De Rossi: ha vinto, battendo l'Udinese che non aveva ancora perso. Nel primo tempo di Genova i giallorossi avevano giocato bene e se a Marassi non si fossero addormentati all'ultimo minuto su un cross leggibile, la settimana sarebbe probabilmente scivolata via senza scossoni. Una presa di responsabilità evidente adesso che il parafulmine, prima Mourinho e poi De Rossi, non c'è più. I tifosi hanno esplicitato il loro pensiero con cori e striscioni. L'applausometro (o fischiometro) ha chiarito anche il sentimento popolare nei confronti dei giocatori: ovazione per Dybala, applausi per Pisilli ed El Shaarawy, fischiatissimi Pellegrini e anche Cristante e Paredes. Per gli altri giudizio più o meno sospeso, come per Juric che deve solo pensare a lavorare sapendo che il popolo giallorosso ha messo definitivamente nel cassetto la vittoria in Conference e la finale e la semifinale di Europa League. Adesso i tifosi pretendono un salto di qualità in campionato.
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La Gazzetta dello Sport
Roma senza pace. Vittoria e fischi
Nel giorno in cui la Ceo giallorossa Souloukou si è dimessa arriva la vittoria con l'Udinese per 3-0 (all'esordio di Juric in panchina) ma il popolo giallorosso si lecca ancora le ferite per l'addio di De Rossi in settimana
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