Battere lo Young Boys per la squadra giallorossa significherebbe parecchio, e almeno per quattro ottime ragioni. La prima è intuitiva, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Un successo (ma anche un pari) pareggio consentirebbe alla squadra di Fonseca di avere la certezza aritmetica di vincere il girone di Europa League, consentendo nel successivo sorteggio di evitare le squadre che precipiteranno dalla Champions. La seconda ragione è scontata. L’ultima partita a Sofia contro il Cska sarebbe solo una faticosa gita fuori porta, rigorosamente da risparmiare ai tanti acciaccati, che invece potrebbe essere usati assai più proficuamente in campionato.
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Passiamo alla terza ragione. Una vittoria aiuterebbe anche i conti del club, alle prese con un indebitamento salito a 393 milioni. Infatti, oltre ai 2,92 milioni per l’accesso alla fase a gironi e ai 570 mila euro previsto per ogni successo, c’è anche il milione a disposizione del vincitore del raggruppamento, a cui si aggiungono i 500 mila per l’accesso ai sedicesimi di finale. Morale: se stasera la Roma vincesse, finora questa cavalcata continentale avrebbe già portato virtualmente in cassa 6,32 milioni.
La quarta ragione è di carattere eminentemente psicologico. Dopo la pesante sconfitta di Napoli, l’ambiente giallorosso avrebbe davvero bisogno di una vittoria che certificasse come quella del San Paolo sia stata solo una sfortunata congiunzione astrale. Da questo punto di vista, Paulo Fonseca ieri ha smentito con forza qualsiasi illazione su un processo tenuto alla squadra dalla famiglia Friedkin, che invece si sta dimostrando sempre in sintonia con l’allenatore e l’ambiente.
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