rassegna stampa

Roma-Sassuolo, zero reti ma rabbia fuori controllo

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Pari in campo e Maresca nella bufera per la gestione dei cartellini. Fonseca fuori: "Che errori e pure la Var..."

Redazione

Per due squadre uscite ammaccate dalla giornata precedente, con sette gol subiti nella prima sconfitta stagionale, anche uno 0-0 può venire considerato come una convalescenza necessaria, scrivono Pierfrancesco Archetti e Massimo Cecchini suLa Gazzetta dello Sport,  perché non ci sono gli strumenti per raggiungere altro scopo.

Però si lamentano tutti. La Roma se la prende con l’arbitro, il Sassuolo con se stesso. Dopo il 4-0 preso a Napoli è facile indovinare quale aspetto faccia discutere alla fine del primo tempo, quando i giallorossi si trovano sotto come gioco, possesso del match, e uomini, dato che è stato espulso Pedro per doppia ammonizione, Fonseca è andato dall’arbitro a lamentarsi per i troppi gialli e pure lui ha visto rosso. Ma nel secondo, con la Roma in dieci, è il Sassuolo ad assopirsi, a perdere la gestione e subire troppo: anche un «autopalo», alcune ripartenze da brivido e una seria di angoli. Quando doveva sferrare la mazzata decisiva, il Sassuolo si è impaurito e per la terza volta nelle ultime quattro partite è uscito dal campo senza segnare.

La sintesi dell’umore dei giallorossi è quello che si ascolta dalla panchina: "Questo arbitraggio è una barzelletta", dicono in tanti alla fine del primo tempo. Per questo Paulo Fonseca perde il controllo e si lamenta con Maresca in tono concitato ("abbiamo fatto 5 falli e abbiamo preso 4 ammonizioni, ci vuole più equilibrio", dice più volte il portoghese all’arbitro), reclamando più equità.

Alla luce di tutto questo, non sorprende che il ceo Guido Fienga – quasi a far da contraltare al gelo in tribuna dei Friedkin (ma irritati invece in privato) – vada a incontrare Maresca per salutarlo (come a volte avviene), ma anche a chiedere spiegazioni tecniche su decisioni che il club giallorosso ha gradito assai poco.