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Roma, riecco Dybala: classe, idee e gol per il sogno Champions

Roma, riecco Dybala: classe, idee e gol per il sogno Champions - immagine 1
Senza l’argentino, la squadra fatica. Altra occasione per la Joya a secco di reti e vittorie con i biancocelesti
Redazione

I sogni non cambiano. E non ci vuole uno sforzo di fantasia immane per immaginare, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport,  quello di Paulo Dybala: essere protagonista nel derby con la Lazio, con tanto di selfie (magari) tenendo la folla giallorossa come sfondo, come fece Francesco Totti sotto la curva Sud dopo aver segnato due gol ai biancocelesti, che stavano vincendo la stracittadina 2-0 l’11 gennaio del 2015. È quasi una questione personale, questa sfida di sabato per la Joya che rientra dal 1’. E che può, con i suoi colpi di genio e la sua imprevedibilità, ridare ossigeno ad una Roma che è apparsa spenta nelle ultime uscite: ecco perché, tra ambizioni personali e fame di rivincita, il trequartista argentino è pronto a riprendersi la copertina, nella speranza di oscurare (se possibile) Luis Alberto, l’altro atteso giocoliere del match, e regalare a Daniele De Rossi il primo acuto nel debutto da allenatore contro i biancocelesti.

Proprio per DDR finora Dybala è stato una soluzione e mai un problema. Senza di lui, la squadra ha faticato, eccome. Nelle ultime tre partite, in cui l’argentino ha potuto giocare soltanto i sette minuti più recupero a Lecce, la Roma ha segnato solo un gol. E nelle quattro partite in cui non c’è stato dall’inizio, la Roma non ha giocato bene: a Frosinone, a Brighton in Europa League, contro il Sassuolo e, appunto, contro il Lecce. La dimostrazione che il gruppo è dipendente dal gioiello argentino, visto che non ha mostrato in sua assenza quella vivacità necessaria per sparigliare le carte degli avversari. E la presenza in campo del «giocatore migliore che ha la Roma», per dirla proprio con Totti, promette di fare bene anche a Romelu Lukaku, che negli ultimi mesi si è acceso solo quando è riuscito a dialogare con il compagno di reparto, non incidendo in modo significativo in fase realizzativa nelle altre circostanze.

E per capire appieno il senso di quel sogno di Dybala che rimanda al simbolo Totti, occorre ricordare anche come fino a questo punto il derby non abbia portato fortuna e regalato gioie nelle ultime due stagioni. Paulo ha saltato il primo per infortunio, in due degli altri tre è stato costretto a chiedere il cambio per un bilancio di due pareggi e una sconfitta. Strano per uno come lui che, con le maglie di Palermo e Juve, ha segnato addirittura 11 reti contro la Lazio (2 in rosanero e 9 in bianconero), che resta l’avversario che ha affrontato di più da quando è in Italia: sabato sarà la 24esima volta, con 10 vittorie e 9 sconfitte nei precedenti. Quello di sabato, peraltro, potrebbe pure essere l’ultimo derby nella Capitale dell’argentino, nel caso in cui le strade con i Friedkin dovessero separarsi la prossima estate: un motivo in più per lasciare il segno.

 

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