E alla fine si scoprì che (forse) non era solo un problema di preparazione. La Roma affronta domani la Sampdoria di Mihajlovic, una delle rivelazioni del campionato, e si confronta con una squadra che sembra avere i suoi stessi pregi. O difetti, dipende se il bicchiere si vuole vedere mezzo pieno o mezzo vuoto: le due formazioni che si sfideranno domani sul terreno dell’Olimpico, provato dalla pioggia e dalla partita di rugby di oggi, sono le stesse che, confrontando la classifica attuale con quella che prende in considerazione soltanto i primi tempi, hanno la differenza maggiore. La Samp nella ripresa ha conquistato 9 punti in più (ne avrebbe 33 al 45’, ne ha 42), mentre la Roma 8 (42 invece di 50).
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Roma e quelle rimonte in coda. E anche la Samp colpisce tardi
La Roma affronta domani la Sampdoria di Mihajlovic, una delle rivelazioni del campionato, e si confronta con una squadra che sembra avere i suoi stessi pregi
Sicuramente questo dato, nel caso della Samp, rispecchia in pieno il carattere del suo allenatore, uno che non vuole mai perdere (o pareggiare), anche a rischio di prendersela pubblicamente con i giocatori. In questo senso, Garcia è l’opposto: tranne rari casi (l’eccezione domenica scorsa a Verona, dopo il pari col Chievo), difende sempre e comunque il gruppo e gli 8 punti di differenza tra primo e secondo tempo dimostrano che la Roma, nonostante tutti i problemi di questa stagione, un modo o l’altro per raddrizzare le partite lo trova. Inoltre, cambiare marcia nella ripresa significa che la squadra ha energie per il cambio di passo, semplicemente molto spesso le utilizza male. E infatti una frase che a Trigoria viene ripetuta come un mantra è più o meno questa: «Corriamo sì, ma spesso male».
Non solo: se la differenza reti al 90’ per i giallorossi segna un +19, all’intervallo è ferma a +7. Anche questo dato indica come la Roma trovi il modo di riprendere le partite dopo il 45’, come faceva nella scorsa stagione. L’impresa però spesso riesce a metà: perché se nel primo anno di Garcia la squadra faceva stancare l’avversario nel primo tempo per poi colpirlo nella ripresa, adesso sembra il contrario, con Totti e compagni che faticano all’inizio e poi devono trovare il modo di aggiustare le cose. E non sempre ci riescono in pieno, considerando che la Roma è la prima squadra della Serie A per possesso palla (31’40”), ma è soltanto settima per tiri dentro lo specchio (4.9) e sesta per pericolosità (53.6%).
In teoria la partita di domani sembra l’ideale per ritrovare non solo l’incisività e la pericolosità, ma anche quella vittoria casalinga che manca ormai da tre mesi e mezzo. La Roma, d’altronde, in casa segna abbastanza (24 gol) e subisce poco (8 reti), mentre la Samp, in trasferta ha numeri bassi: 15 le marcature, 18 i gol incassati. Entrambe poi lamentano l’assenza di un vero bomber: sia Ljajic sia Eder, i cannonieri del gruppo, sono a quota 8, ben lontani dal trono della classifica marcatori. E se per la Sampdoria può andare anche bene, visto che è in piena zona Europa e a 4 punti dal terzo posto, per la Roma questa mancanza ha pesato, e tanto, su tutto il campionato e su tutte quelle rimonte riuscite soltanto a metà.
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