Una roccaforte. Anche se le sconfitte più amare sono arrivate proprio lì. La Roma saluta domani l’Olimpico appuntamento per il derby dell’11 gennaio e lo fa sperando che non siano solo gli spettatori a confermare il trend dell’anno solare (attesi in 40mila, la media è 39.478 per il campionato e 40.699 comprese Champions e Coppa Italia), ma che anche Totti e compagni rispettino la tradizione. D’altronde, non c’è periodo migliore di questo per farlo.
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Roma, ma quanto sei bella all’Olimpico
Nel 2014 la Roma si è fermata in casa soltanto tre volte: contro la Juve a maggio, a campionato ormai chiuso, e contro Sassuolo e Inter, nelle ultime tre settimane.
LO SCORE La tradizione dice che, mentre in Champions sono arrivati 2 brucianti k.o. contro Bayern e City, in A nel 2014 la Roma si è fermata in casa soltanto tre volte: contro la Juve a maggio, a campionato ormai chiuso, e contro Sassuolo e Inter, nelle ultime tre settimane. Una sconfitta e 2 pareggi che hanno rovinato un ruolino quasi perfetto: da RomaGenoa del 12 gennaio alla partita contro gli emiliani del 6 dicembre, soltanto in campionato i giallorossi hanno giocato in casa 18 volte, vincendo 15. Su 54 punti a disposizione ne hanno conquistati 47, segnando 40 gol e subendone appena 11. Per 11 volte hanno tenuto la porta inviolata e, ironia della sorte, i migliori marcatori sono i 2 senza il posto fisso (ultime partite a parte) e cioè Destro (9 gol) e Ljajic (6).
CHI SI RIVEDE Sempre in tema di tradizioni, la Roma spera di chiudere in bellezza l’anno come le succede da ormai 5 stagioni. L’ultimo k.o. prima di Natale risale al 2008, quando la squadra di Spalletti perse a Catania. Attenzione però alla cabala, a cui Garcia butta sempre un occhio: l’ultimo k.o. all’Olimpico prima di dedicarsi a panettone e pandoro (o a qualche viaggio al caldo) risale al 1996, quando la Roma venne sconfitta 20 dall’Atalanta. A segnare il secondo gol dei bergamaschi fu Filippo Inzaghi. Domani non sarà in campo ma in panchina e toccherà a Totti e compagni far sì che la storia non si ripeta.
GERVINHO, GOL E SALUTI Piuttosto, potrebbe ripetersi quella di un’altra notte da incorniciare. Il 2014, d’altronde, all’Olimpico è cominciato con la rovesciata da copertina di Florenzi contro il Genoa ed è proseguito con la vittoria in Coppa Italia contro la Juventus, l’unico confronto vinto da Garcia contro i bianconeri da quando è in Italia. Altra notte da ricordare è quella contro il Milan del 25 aprile, ultima vittoria giallorossa dello scorso campionato, firmata sempre da Gervinho e da un eurogol di Miralem Pjanic. Ancora il bosniaco, poi, è stato protagonista del recente 42 contro l’Inter mentre l’ivoriano è stato il re della notte di Champions League contro il Cska Mosca. Punto fermo del tecnico Rudi Garcia, domani saluterà almeno per un mese e mezzo la Roma, lo aspetta la Coppa d’Africa ma, a suo dire, lo aspetta anche «uno scudetto da conquistare a fine stagione. Lo vogliamo e vogliamo tornare presto in Champions. Siamo concentrati per vincere più partite possibili. Vedrete conclude l’attaccante della Costa d’Avorio che quello che è successo a Garcia non ci condizionerà, noi siamo pronti».
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